Lettura
Nella prima lettura e nel Vangelo ritroviamo l’invito a svelare da che parte stiamo, chi vogliamo servire. Giosuè chiede al popolo di Israele di chiarire se vuole servire Dio o gli dèi degli altri popoli. Davanti al bivio, gli Israeliti fanno memoria di ciò che il Signore ha fatto per loro e vogliono aderire a lui. Nel Vangelo, davanti a molti discepoli che scelgono di non seguirlo più, Gesù si rivolge ai Dodici chiedendo se anche loro se ne vogliono andare.
Meditazione
Il Vangelo ci presenta le diverse reazioni dei discepoli davanti al discorso sul pane di vita appena concluso da Gesù. Molti percepiscono quelle parole come dure e ne rimangono scandalizzati. Davanti alla loro reazione, Gesù ne smaschera la causa: hanno messo al centro la “carne”, cioè se stessi con i propri limiti, con la propria fragilità, e questo impedisce di ascoltare lo Spirito che dà la vita e il Padre che li attira verso il Figlio. Molti discepoli potrebbero, ora, riconoscere la loro impotenza e chiedere aiuto, ma non lo fanno: inciampano su quelle parole del Signore, che per loro risuonano dure come pietra, e rinunciano alla sequela, ritornando sui propri passi. Gesù si rivolge, allora, ai Dodici per mettere anche loro davanti alla possibilità di andarsene. A nome di tutti, Pietro fa quello che gli altri discepoli non hanno fatto: riconosce la loro impotenza. Forse anche ai Dodici le parole di Gesù sono risuonate dure, difficili, scandalizzanti, ma questo non li chiude alla relazione con lui, perché più forte di tutto è la certezza che non c’è nessun altro a cui vale la pena rivolgersi, che solo le parole di Gesù donano una vita piena e abbondante. Ci sono momenti della nostra vita in cui anche noi ci troviamo davanti al bivio: perseverare o rinunciare alla sequela per andare dietro ad altri dèi. In quei momenti diventa fondamentale la memoria, ricordare, come hanno fatto il popolo di Israele e Pietro, ciò che Dio ha compiuto per noi, ciò che Gesù è per noi. Facendo questo potremmo mettere la nostra impotenza nelle mani del Signore, rinnovando il nostro desiderio di perseverare dietro a lui in cui crediamo e che riconosciamo come il Signore della nostra vita.
Preghiera
«Signore da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna» (Gv 6,68): facendo mie le parole di Pietro, alimento il desiderio di fare della relazione con Gesù il mio unico bene.
Agire
Provo a rispondere alla domanda: chi è Gesù per me?
Meditazione del giorno a cura di Marzia Blarasin, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it