Lettura
Nella prima lettura tratta dal libro dei Giudici, Iefte fa un voto al Signore per ottenere la vittoria sugli Ammoniti, mettendo così a rischio la vita di un’altra persona che, purtroppo per lui, sarà proprio sua figlia. Nonostante l’amore per lei, il padre rimane dell’idea che la vittoria gli sia stata concessa a causa del voto che aveva promesso di fare e sacrifica la ragazza. Nel Vangelo, attraverso una parabola, Gesù rivela qualcosa della relazione tra Dio e l’uomo.
Meditazione
Perché ci sia una bella festa di nozze è necessario che ci siano gli invitati: per questo, il re, per ben due volte, manda i servi a chiamare gli invitati. La seconda volta ci viene svelato anche il contenuto dell’invito in cui si fa leva sulla magnificenza del banchetto. Invece di percepire come un onore l’essere invitati alle nozze del figlio del re, questi uomini preferiscono continuare a prendersi cura delle proprie cose, arrivando ad uccidere i servi. Eppure, questo rifiuto non ferma il desiderio del re di condividere con altri la gioia delle nozze: decide di manda a chiamare tutti quelli che si trovano per le strade, cattivi e buoni, e la sala si riempie. Questa prima parte della parabola suscita speranza, perché ci mostra un Dio che non si stanca di cercare persone disposte ad accogliere il suo invito, che non rinuncia al suo desiderio di entrare in una relazione di comunione e di gioia con gli uomini. La parte finale, invece, ci lascia sorpresi e perplessi, perché ci è difficile capire come il re possa pretendere che quell’uomo abbia l’abito nuziale. Eppure, tenendo conto che gli invitati arrivano tutti dalla strada, se gli altri ce l’hanno, evidentemente anche lui avrebbe dovuto procurarselo. Ciò che accade a quest’uomo ci mette davanti all’altro aspetto che fa parte della relazione con Dio: la libertà umana. Dio vuole farci partecipare alla sua gioia, ma si ferma davanti alla nostra libertà: si propone, non si impone. Alla luce di questo, il termine “eletti” indica proprio coloro che hanno accolto la chiamata, l’hanno fatta propria.
Preghiera
«Non indurite il cuore» (Sal 95,8): chiedo al Signore la grazia di un cuore docile alla sua parola.
Agire
Provo a scoprire quale è il volto del mio Dio.
Meditazione del giorno a cura di Marzia Blarasin, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it