Come in Medio Oriente, anche in Nigeria sono oltre dieci milioni i bambini che non hanno accesso alla educazione scolastica. Causa principale di questa grave lacuna sono le continue violenze perpetrate ormai da cinque anni dal gruppo estremista islamico Boko Haram, anche se l’evasione e l’abbandono scolastico sono una realtà pluridecennale nel Paese più popoloso dell’Africa.
A lanciare l’allarme è l’Unicef, il fondo Onu per l’infanzia, spiegando che tale tasso è il più elevato tra tutti i Paesi del mondo e che il fenomeno riguarda più le femmine, rispetto ai maschi. Indubbiamente l’azione del gruppo jihadista ha aggravato il problema, aggiungendo alle motivazioni sociali ed economiche un’esplicita minaccia di morte. Il nome stesso Boko Haram accusa infatti come ‘peccato’ l’educazione occidentale o comunque non basata su una visione radicale dell’islam.
Nonostante questo pericolo incombente, le autorità dello Stato nordorientale del Borno – dove i terroristi hanno costituito le principali roccaforti – hanno deciso di avviare regolarmente l’anno scolastico, certi che l’educazione sia uno dei principali strumenti di costruzione della pace e dello sviluppo.