Attentati al Cairo e Istanbul. Offensiva del terrorismo su larga scala

Colpiti due paesi di fondamentale importanza nella geopolitica internazionale. L’attacco in Egitto rivendicato dall’Isis 

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Si amplia il raggio d’azione dell’offensiva terroristica perpetrata dall’Isis. L’ondata di violenza ha colpito nelle ultime ore Egitto e Turchia, dove sono avvenuti due attacchi a pochi minuti di distanza l’uno dall’altra. Il primo si è verificato questa notte nel nord del Cairo, nel distretto di Shubra El Kheima, a pochi metri dal palazzo che ospita la sede della sicurezza nazionale. Il ministero dell’Interno egiziano ha parlato di un’autobomba fatta esplodere poco prima delle 2 del mattino da un uomo poi fuggito su una moto. Circa 30 i feriti dalla esplosione, oltre ad effetti devastanti sugli edifici. Testimoni oculari – riferiscono diverse agenzie – affermano infatti che l’edificio colpito è rimasto quasi totalmente distrutto e che altre case sono state danneggiate. La deflagrazione ha poi formato un enorme cratere in mezzo alla strada.

L’azione terroristica era stata rivendicata in un primo momento dal movimento Black Bloc; nelle ultime ore, tramite un comunicato e i diversi account social, è stata confermata invece la mano dello Stato Islamico. In un tweet i miliziani hanno scritto infatti che “dei soldati dello Stato Islamico sono riusciti a entrare con un’autovettura nell’edificio nel cuore del Cairo” per compiere un attentato “destinato a vendicare i fratelli martiri”. Pochi giorni fa la capitale egiziana aveva ospitato il vertice della Lega Araba che si era concluso senza alcuna decisione concreta, avendo anche respinto la richiesta da parte del governo libico di Tobruk, riconosciuto internazionalmente, di creare una forza militare unica capace di fermare le stragi compiute nel paese e, in generale, in Medio Oriente dagli uomini del Califfo.

L’altro attentato è avvenuto invece a Istanbul, 24 ore prima di quello al Cairo. Nel primo pomeriggio di ieri colpi di arma da fuoco sono stati esplosi in uno dei principali centri turistici della città, il palazzo Dolmabahce, affacciato sul Bosforo e sede dell’ufficio di rappresentanza del premier. Due membri di un gruppo terroristico sono stati arrestati, hanno riferito le autorità, senza però fornire ulteriori dettagli. I media locali parlano di circa 40 persone fermate stamane. In questo caso l’Isis non ha rivendicato l’attacco, ma la pista più concreta sembra proprio quella dello Stato Islamico visto che nei giorni scorsi ha diffuso un video in cui, criticando il governo di Erdoğan, esortava i miliziani a “riconquistare Istanbul”.

Come sottolineato da diversi analisti, citati da L’Osservatore Romano, gli sviluppi delle ultime ore fanno capire che gli attacchi in Egitto e in Turchia non possono essere considerati episodi isolati e che invece vanno inquadrati in uno scenario più vasto e complesso, caratterizzato da un’offensiva del terrorismo su larga scala. Un’offensiva del terrore che va dall’Algeria alla Tunisia, passando per la Libia e arrivando fino alla Siria, mescolandosi ai conflitti locali, che spesso l’Isis sfrutta per i suoi scopi.

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ZENIT Staff

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