A pochi giorni dal duplice attentato nello Stato del Borno, Boko Haram torna a spargere sangue in Nigeria. Circa 150 persone sono state uccise durante la fuga da un attacco da parte delle milizie estremiste in un remoto villaggio nello Stato di Yobe. L’assalto è avvenuto giovedì scorso ma si è data notizia solo oggi, a causa delle linee telefoniche interrotte dagli estremisti.
Secondo alcune testimonianze oculari, i jihadisti, arrivati in moto e in auto, hanno fatto irruzione nel villaggio di Gari-kukûwâ aprendo il fuoco e colpendo più persone. I residenti sono stati costretti quindi a fuggire verso il limitrofo fiume, ingrossato a causa delle piogge. In molti hanno perso infatti la vita annegando nel tentativo di attraversare il corso d’acqua. Gli stessi testimoni riferiscono che i miliziani hanno continuato a sparare contro la gente nel fiume, accanendosi in particolare contro un pescatore che cercava di soccorrere la gente.
La strage è stata confermato anche dal governo che parla di 50 vittime mentre secondo i sopravvissuti sarebbero almeno 150. Dopo questo nuovo assalto, nel paese cresce l’attesa per l’imminente schieramento della forza multinazionale di 8700 uomini composta da membri dell’esercito di Nigeria, Niger, Ciad, Camerun e Benin. Nella speranza che, come affermato nei giorni scorsi dal presidente Buhari, in soli tre mesi questa piaga terroristica possa essere estirpata dal paese.