Tre mesi di tempo per annientare il gruppo estremista Boko Haram. Questa la conditio sine qua non posta dal presidente nigeriano, Mohammed Buhari, alle Forze armate nazionali. “Dovete lavorare insieme, con la collaborazione di tutte le parti coinvolte, per porre fine a questa insurrezione entro tre mesi”, ha ordinato ai capi di stato maggiore di esercito, difesa e marina.
Già venerdì scorso il presidente era tornato a ribadire l’impegno per estirpare questa piaga nel paese che ha provocato centinaia di migliaia di morti. Parole a cui i terroristi hanno risposto compiendo due attentati suicidi nello Stato nordorientale nigeriano del Borno, dove le milizie hanno il proprio principale radicamento. I due kamikaze sono entrati in azione a poche ore di distanza l’uno dall’altro nei mercati dei villaggi di Rumurigo e di Ramirgo.
Nel primo caso, l’attentato è fortunatamente fallito: il terrorista è stato bloccato dalle guardie in servizio nel mercato e si è fatto esplodere, uccidendo solo se stesso, oltre a ferire a un braccio una delle guardie. È di tre morti, invece, il bilancio dell’attentato nel mercato di Ramirgo dove un uomo si è fatto esplodere poche ore dopo, azionando la cintura esplosiva che nascondeva sotto le vesti.