Lettura
Nella prima lettura, Aronne e Maria parlano contro Mosè dimostrando di non aver compreso la relazione speciale esistente tra Dio e Mosè, suo uomo di fiducia. Nel Vangelo, Gesù si ritira in un luogo solitario per pregare, e poi raggiunge i suoi discepoli camminando sulle acque. La loro paura rivela che non hanno ancora compreso l’identità di colui che va loro incontro.
Meditazione
Nel Vangelo sono presenti due scene. Nella prima, Gesù riesce finalmente a realizzare il suo desiderio di ritirarsi in disparte in un luogo deserto, desiderio che non aveva potuto realizzare a causa della compassione provata davanti alla folla, che lo aveva portato a fermarsi per guarire i malati. Ora, invece, Gesù costringe i discepoli a salire sulla barca per precederlo sull’altra riva, congeda la folla, sale su un monte, in disparte, per pregare. Nel Vangelo di Matteo, ritroviamo Gesù in preghiera nell’Orto degli Ulivi ed è in questo contesto che scopriamo qualcosa del suo modo di pregare. Gesù dialoga con il Padre, mette davanti a Lui i suoi desideri e rinnova il suo unico e vero desiderio, quello che lo orienta lungo tutta la sua vita: compiere la volontà del Padre. Nella seconda scena, risalta la relazione che si crea tra Gesù e Pietro. Pietro va verso Gesù camminando sulle onde agitate dal vento. La situazione diventa pericolosa nel momento in cui Pietro vede che il vento è forte e prova paura. Il vento era presente anche prima, mentre aveva iniziato a camminare sulle acque; ciò che cambia è che ora Pietro focalizza la sua attenzione su di esso distogliendola da Gesù. In questo modo inizia a dubitare, rivelando così la sua poca fede. Anche nella nostra vita ci può accadere di ritrovarci in situazioni che assomigliano ad “acque agitate dal vento”, in cui percepiamo in noi le due reazioni di Pietro: quella alimentata dalla paura e quella sostenuta dalla fede. Quando prevale la fede, camminiamo su queste acque agitate tenendo ben fisso lo sguardo su Gesù; quando prevale la paura, il nostro sguardo si sposta verso il basso, verso noi stessi, e ci ritroviamo in balia del dubbio che rivela la nostra poca fede. Chiediamo al Signore la grazia di orientare sempre lo sguardo verso di lui.
Preghiera
«Il Signore è mia forza e mio scudo, in lui ha confidato il mio cuore» (Sal 28,7): con le parole del salmo, rinnovo il mio desiderio di tenere lo sguardo fisso su Gesù.
Agire
Durante la giornata, cerco di dedicare un po’ di tempo alla preghiera, dialogando con il Padre a partire dal brano del Vangelo del giorno.
Meditazione del giorno a cura di Marzia Blarasin, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it