Un appello a “rispettare la sovranità della Bolivia” giunge da mons. Jesús Juárez Párraga, arcivescovo di Sucre, nei confronti del Comintato delle Nazioni Unite. Nei giorni scorsi quest’ultimo era stato protagonista di quella che il presule definisce una “intromissione”, chiedendo alle autorità di La Paz di “depenalizzare l’aborto e fare in modo che esso sia legalmente disponibile” a chi ne faccia richiesta.
“Il Paese esige sovranità e su questi temi considero un’intromissione quella di un’organizzazione che vuole dare suggerimenti a un Paese che su questo tema ha già una legislazione”, ha spiegato monsignor Juárez Párraga. L’interruzione di gravidanza è proibita in Bolivia, di qui l’intervento della Commissione delle Nazioni Unite affinché si arrivi a una depenalizzazione dell’aborto, rendendolo disponibile come servizio in caso di minaccia della vita o della salute della donna in gravidanza, in caso di violenza sessuale, incesto o gravi danni al feto.
Dal canto suo mons. Párraga ha affermato nel suo intervento – ripreso dall’Osservatore Romano – che l’aborto “è e sempre sarà qualcosa che va contro la vita”, che è “sacra e inviolabile” in qualsiasi situazione e in ogni fase del suo sviluppo.