Cardinale Sandri: due solenni celebrazioni, l'1 e il 2 agosto, in California

Il prefetto delle Chiese orientali ha voluto anche visitare il campo estivo organizzato per giovani e bambini maroniti, nelle montagne californiane

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Due solenni celebrazioni sono state presiedute gli scorsi 1 e 2 agosto in California, negli Stati Uniti, dal cardinale Leonardo Sandri. Il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali ha celebrato, il pomeriggio di sabato, una Divina Liturgia durante la quale è stato data lettura del Decreto con cui la Chiesa di Sant’Anna in Los Angeles è stata elevata al rango di co-cattedrale dell’Eparchia di Newton dei greco-melkiti. Alla celebrazione – informa un comunicato del Dicastero – erano presenti il vescovo eparchiale, mons. Nicolas Samra; l’arcivescovo di Los Angeles, mons. Gomez; i vescovi mons. Mouradian, armeno-cattolico, e mons. Zaidan, maronita, il metropolita siro-ortodosso Kaplan, diversi sacerdoti appartenenti anche ad altre chiese orientali cattoliche.

Con tale breve visita, il cardinale Sandri ha inteso ancora una volta manifestare la vicinanza ai fedeli orientali cattolici presenti nei territori della diaspora, ringraziando per la possibilità garantita a tutti loro nel corso soprattutto dell’ultimo secolo di stabilirsi e di custodire il proprio patrimonio liturgico, teologico e disciplinare, come indicato dal Concilio Vaticano II, richiamando insieme il grave dramma che le Chiese soffrono nella madrepatria per le violenze e le persecuzioni che non sembrano voler cessare. 

Nel suo messaggio durante la Divina Liturgia, il porporato ha voluto sottolineare infatti che il gesto solenne di elevare questa Chiesa a co-cattedrale dell’Eparchia di Newton dei Greco-mellkiti, “agli occhi di uno spettatore distratto potrebbe sembrare come l’attestazione che siete una Chiesa dispersa: parrocchie disseminate lungo il paese, due cattedrali a 5000 km di distanza l’una dall’altra. Questo dato esteriore – ha evidenziato però Sandri – deve invece costituire una vera e propria vocazione per ciascuno di voi, per i vostri sacerdoti, e anzitutto per il caro Vescovo Nicolas, che è in mezzo a voi l’immagine del Buon Pastore: quello di testimoniare al mondo intero, e alla società degli Stati Uniti che vi ha accolto un giorno e della quale ormai siete parte integrante, che Cristo donando la vita per noi ha abbattuto ogni muro di separazione, ha superato ogni distanza, come afferma l’apostolo Paolo”.

Il prefetto della Congregazione per le Chiese orientali ha parlato di un impegno preciso: “Ciascuno di noi – ha detto – entro il proprio cuore nella relazione con Dio, nella propria famiglia, sul luogo di lavoro e negli altri ambiti della vita quotidiana, ponga un gesto di unità e riconciliazione, si impegni a radunare chi è disperso, incominciando da chi è povero e sofferente, dagli ammalati, dai senza speranza, o dai giovani, che magari si sentono ‘rubare la speranza’ nel contesto difficile del mondo contemporaneo”.

Ricordando il 50° anniversario della consacrazione di questa Chiesa, il 25 luglio 1965, ma anche le ferite provocate dal Northridge Earthquake del 1994 che resero necessario un lungo e meticoloso lavoro di restauro per ripristinare la bellezza della chiesa, il cardinale ha evidenziato che “sin da troppi anni la vostra madrepatria, il Medio Oriente, sia scosso sin dalle fondamenta da un terremoto che non solo sembra non finire mai, ma anzi accresce la propria intensità di giorno in giorno, portando con sè dolore e sofferenze, soprattutto per i più piccoli e poveri, fra i quali moltissimi sono i nostri fratelli e sorelle cristiani”.

“Dinanzi alla storia e al tribunale di Dio dovranno rispondere tutti coloro non hanno fatto abbastanza per impedire queste immani sofferenze, al di là che appartengano a diverse famiglie religiose, siano combattenti o dirigenti politici”, ha affermato Sandri. Aggiungendo: “Come credenti però, siamo certi che la storia è nelle mani di Dio, che non dimentica nessuno dei suoi figli, e che pertanto le forze che determinano la sofferenza del Medio Oriente non sono eterne e dovranno soccombere. Se avremo conservato il tesoro prezioso della nostra fede cristiana, se non avremo lasciato calpestare ed annullare la nostra dignità di creature umane, ebbene, siamo certi, che anche dalle macerie più grandi potremo ricostruire una patria e un giardino di speranza, giustizia e libertà”. 

“Come cittadini degli Stati Uniti, che non hanno dimenticato la propria origine e provenienza, come pure l’appartenenza alla Chiesa Melkita – ha concluso quindi il porporato – sono certo che potrete offrire il vostro contributo perchè qui come nella madrepatria ogni maceria possa essere ricostruita, iniziando a medicare e consolare le profonde ferite del cuore in tanti nostri fratelli e sorelle vittime dei sanguinosi conflitti e persecuzioni in Siria ed Iraq. Amen!.

Domenica 2 agosto, il prefetto delle Chiese orientali ha celebrato la Solenne Liturgia armena durante la quale è stato dato lettura del provvedimento di Papa Francesco con cui la sede dell’Eparchia Armeno cattolica di Our Lady of Nareg è stata trasferita da New York a Glendale (California) e la chiesa di San Gregorio l’Illuminatore è stata elevata a cattedrale. Al termine della celebrazione, come richiesto in tutte la chiese armene cattoliche dal nuovo Patriarca Gregorio Pietro XX Ghabroyan prima del suo solenne insediamento domenica 9 agosto, è stato recitato l’ufficio di suffragio per Nerses Bedros XIX Tarmouni, nel 40° giorno dal suo ritorno alla casa del Padre.

Il cardinale Sandri nei giorni precedenti ha voluto anche visitare il campo estivo organizzato per i bambini e i giovani maroniti, nelle montagne della California.

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ZENIT Staff

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