Lettura
Nella prima lettura, il popolo di Israele si lamenta perché è stanco di mangiare solo manna, arrivando ad avere nostalgia del tempo in cui era schiavo in Egitto. Anche Mosè, a sua volta, si lamenta con Dio, perché sente tutta l’impotenza di portare avanti questo popolo. Nel Vangelo, invece, davanti alle necessità della folla, Gesù e i discepoli reagiscono in modo diverso.
Meditazione
Il Vangelo ci presenta due modi di reagire davanti alle necessità degli altri: quello di Gesù e quello dei discepoli. Gesù, davanti alla folla, prova compassione, un sentimento che arriva a toccare le viscere, quella strana sensazione che prova una madre quando vede il proprio figlio in pericolo. La compassione lo spinge a modificare i suoi progetti portandolo a guarire i malati, opera che accompagna e rende visibile l’annuncio del Vangelo del Regno. I discepoli non provano tale sentimento e non si mettono in gioco in prima persona, pensando che la cosa migliore da fare sia lasciare che queste persone provvedano a loro stesse. Con la sua risposta, «non occorre che vadano, voi stessi date loro da mangiare», Gesù li invita a guardare la realtà con i suoi occhi, facendosene carico. Le parole dei discepoli rivelano che la difficoltà a mettersi in gioco in prima persona può nascere dalla sensazione d’impotenza che si avverte quando si mette a confronto il bisogno dell’altro con le proprie risorse. Per ciascuno di noi potrebbe essere facile pensare a una situazione in cui ha sperimentato questa impotenza. Mentre facciamo memoria di quella situazione, proviamo ad ascoltare la voce di Gesù che ci dice: “portami qui quello che hai”. Fermiamoci ad ascoltare le sue parole e chiediamo a lui la grazia di donargli i nostri cinque pani e due pesci, perché ce li restituisca divisi e moltiplicati in modo che, attraverso di noi, tutti possano ricevere ciò di cui hanno bisogno.
Preghiera
«Non respingere la supplica del povero, non distogliere lo sguardo dell’indigente» (Pr 4,4): chiediamo al Signore il dono della compassione.
Agire
Provo a fare memoria di una situazione in cui sperimento la mia impotenza e metto davanti al Signore i miei cinque pani e due pesci chiedendogli di moltiplicarli.
Meditazione del giorno a cura di Marzia Blarasin, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it