“Faccio appello ai cristiani di tutto il mondo affinché si uniscano a noi nel primo anniversario della conquista da parte dell’Is dei villaggi cristiani della piana di Ninive, il 7 agosto 2014, meno di un mese dopo quella di Mosul”. Sono queste le parole della preghiera che il patriarca di Babilonia dei Caldei, Louis Raphaël I Sako, indirizzerà al Papa e ai vescovi di tutto il mondo, per ricordare la tragedia dei cristiani della Piana di Ninive, cacciati dalla provincia irachena un anno fa, nella notte tra il 6 e il 7 agosto, quando i miliziani del sedicente Stato Islamico (Is) li costrinsero a una marcia forzata verso la regione autonoma del Kurdistan, dove tuttora molti vivono in situazioni tragiche.
Nel testo – secondo quanto riportato da L’Osservatore Romano, citando il sito Baghdadhope – Sako sottolinea che Gesù ci ha insegnato “a pregare il Padre” assicurandoci “che qualsiasi cosa avessimo chiesto avremmo ottenuto”. “Per questo – prosegue – ci affidiamo a te con completa fiducia e ti chiediamo di darci la forza di rimanere saldi durante questa violenta tempesta per avere la pace e la sicurezza prima che sia troppo tardi. Questa è la nostra preghiera e, sebbene ci sembri difficile, confidiamo che Tu possa darci ciò di cui abbiamo bisogno per la nostra sopravvivenza e per il nostro futuro”.
“Aiutaci, Padre – prega ancora il patriarca – a lavorare insieme, a essere liberi, responsabili e amorevoli, e ad adempiere alla Tua volontà e a farlo con gioia, attenzione e coraggio. A Cana, la Madre di Gesù fu la prima a notare che mancava il vino; attraverso la Sua intercessione ti chiediamo, Padre, di cambiare la nostra situazione dalla morte alla vita così come Tuo figlio cambiò l’acqua in vino”.
Intanto la situazione si aggrava in Siria, Iraq, Libia e anche Russia, dove in queste ore si combatte contro i jihadisti dello Stato islamico. In Iraq – spiega la Radio Vaticana – la coalizione internazionale guidata dagli Usa ha condotto nuovi raid in varie città, tra cui Mosul e Ramadi. Attacchi aerei sono stati sferrati anche nei pressi della città siriana di Kobane, al confine con la Turchia, la quale oltre ad avviare operazioni militari aeree contro obiettivi dell’Is, in questi giorni ha anche lanciato una vasta campagna contro postazioni curde in Siria e Iraq.
Ai raid è seguita la reazione dei combattenti curdi: nella provincia orientale di Agri, ieri, almeno 3 soldati turchi sono rimasti uccisi in seguito a due attacchi compiuti da militanti del partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk). Intanto, anche nel Nord Africa e non solo, si registrano combattimenti con guerriglieri jihadisti. In Libia almeno 8 soldati libici sono rimasti uccisi in seguito ad un attacco da guerriglieri del cosiddetto Stato islamico. Le forze di sicurezza russe hanno infine ucciso 8 miliziani islamisti affiliati al sedicente Stato islamico. L’operazione è avvenuta in una regione del Caucaso al confine con la Cecenia.