Assieme a una decina di persone con l’aliscafo, nonostante il mare agitato, facevo la traversata da Napoli a Ischia.
Ma il tipico silenzio della paura è calato tra tutti i presenti, dopo pochi minuti dalla partenza. Il mare si è rivelato veramente pericoloso. Dissimulare la paura non era possibile; colgo una frase sussurrata al vicino da un passeggero: “Speriamo… del resto non è mai capitato che si rovesciasse”.
Con noi viaggiava anche un bambino di 10 mesi con la mamma e il papà.
Nemmeno un cenno di sorriso tra i passeggeri, ma solo preoccupazione, terrore. Il piccolo viaggiatore, in quello scotimento generale, ad un certo momento, fu issato dal papà fino all’altezza dell’oblò…
Sembrava divertirsi a osservare il mare che scorreva veloce e minaccioso sotto l’aliscafo con le sue onde che ci facevano danzare e barcollare tutti come ubriachi.
Il bambino, tenuto ben stretto dalle braccia del papà, guardava fuori dall’oblò, divertito e con evidente stupore. Emetteva sonori gridolini. Poi, tutto ridente, si girava verso il papà che lo reggeva e ci guardava divertito quasi ad invitarci a partecipare alla sua gioia.
Pur nel pericolo, trasmetteva a tutti gioiosa spensieratezza. Tu ed io siamo stretti, sorretti e rassicurati da braccia migliori tali da diffondere totale fiducia in ogni circostanza della vita.
Ciao da p. Andrea
Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.