Gli amici della scuola qui accanto hanno accompagnato i ragazzi a Genova… per far loro ammirare gli acquari che attirano visitatori da ogni parte d’Italia.

Al ritorno, mi sono interessato alle loro impressioni. Erano tutti entusiasti, non solo per quanto avevano visto, ma soprattutto per le sensazioni provate: passando tra un acquario e l’altro ci sembrava di essere immersi nel mare e quasi di partecipare alla vita dei pesci.

Fra le tante definizioni dell’acquario sentite dai ragazzi, mi è particolarmente piaciuta l’espressione: un bozzetto di mare.

E’ proprio lo scopo dell’acquario quello di darti nel suo piccolo la bellezza del mare e fartene immaginare e navigare la vastità.

Il pesce stesso, con la tranquillità con cui si muove, sembra dirti: questi pochi centimetri cubici in cui nuoto, sono la mia vita e vivendo nella mia acqua è come se fossi nel mare sconfinato.

A me l’immagine del bozzetto di mare ha suggerito la grande realtà dell’uomo, la divina immensità in cui Dio l’ha collocato. Mi pare bello pensare come Dio stesso guarda il cristiano e ne resta incantato.  

Dio che si sorprende di fronte all’uomo. Ne resta immagato come un artista a cui sia sfuggita di mano la più sublime opera d’arte che, nel suo piccolo, gli assomiglia: Lui estasiato di fronte a un “bozzetto di cielo”, appunto. Il bozzetto agli occhi dell’uomo è logicamente piccolo, ma acquista dimensione immense agli occhi di Dio.

Dio non solo vi si specchia, ma lo inabita a tal punto da trasformarlo nel suo cielo infinito.

Ciao da p. Andrea

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