Ore di ansia in Spagna per la sorte di tre giornalisti freelance spariti da dieci giorni in Siria. La notizia della scomparsa di Antonio Pampliega, José Manuel Lopez e Angel Sastre è stata data martedì dalla Associazione della Stampa (Fape) di Madrid.
Il giorno successivo all’annuncio, fonti locali ad Aleppo hanno riferito all’Ansa che i tre giornalisti sarebbero stati rapiti da miliziani ad Aleppo città e sono stati poi trasferiti nella confinante regione di Idlib, in parte controllata dall’ala locale di al Qaeda. Le fonti, che sono in contatto con fazioni armate che operano in quelle zone, escludono che i tre possano essere nelle mani dell’Isis, non presente nella zona. Inoltre affermano che i tre sono stati rapiti per ottenere un riscatto e non per ragioni politiche.
Il Ministero degli Esteri spagnolo mantiene riserbo sulla vicenda e avrebbe aperto un canale diplomatico con la Turchia e con tutti “i Paesi amici”. Il ministro degli esteri Josè Manuel Garcia Margallo ha parlato della vicenda con il rappresentante speciale dell’Onu per la Siria Staffan de Mistura. Margallo ha rilevato che “tutti i precedenti sono buoni”: dal 2013 4 giornalisti spagnoli sono stati rapiti in Siria, ma tutti sono stati poi liberati.
Anche di un reporter giapponese, Jumpei Yasuda, che viaggiava separatamente dagli altri tre, mancano informazioni da circa un mese. Secondo la testimonianza di un amico, a fine giugno Yasuda aveva intenzione di entrare in Siria dal confine turco.