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ACN

Iraq: il Governo dispone il ritiro di soldati dalle zone cristiane

4mila militari e poliziotti che combattono a Nord contro l’Isis, saranno trasferiti a Baghdad. Proteste da parte dei cristiani

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La raffica di attentati avvenuti ieri a Baghdad e in una zona a 40 chilometri a nord della capitale irachena, con un bilancio di almeno 30 morti e 81 feriti, ha rafforzato nel Governo centrale la convizione di trasferire a Baghdad 4mila militari e poliziotti precedentemente operanti nelle provincie settentrionali del Paese. Scelta che ha tuttavia suscitato vivaci reazioni da parte di organizzazioni, politici cristiani e cittadini. Secondo i detrattori, questa disposizione smentisce il tante volte annunciato impegno in un’offensiva per liberare Mosul, la piana di Ninive e le aree dell’Iraq settentrionale da oltre un anno sotto il dominio dell’Isis.

L’invito nei confronti del Governo iracheno a ripensare la propria decisione giunge anche dagli stessi militari. Anwar Hidayat, membro del Consiglio provinciale di Ninive, chiede – secondo quanto riferiscono media locali – che i poliziotti e i militari cristiani non siano esclusi dalle annunciate operazioni per la riconquista e la tutela dell’ordine pubblico nella Piana di Ninive, per essere magari coinvolti in campagne militari in altre regioni irachene, che non conoscono. Analoghi argomenti – riferisce la Radio Vaticana – erano già stati usati nei giorni scorsi dal politico cristiano Imad Youkhana, membro del parlamento di Baghdad.

La risposta a queste obiezioni arriva da Ryan al-Keldani, esponente delle cosiddette Brigate di Babilonia. Egli ha sottolineato che il trasferimento a Baghdad è necessario proprio per permettere anche a quasi 350 poliziotti e ai soldati cristiani della Piana di Ninive di partecipare a corsi di addestramento. Al-Keldani rammenta poi che i soldati cristiani iracheni possono essere chiamati a difendere il loro Paese in ogni area, non solo nelle regioni da loro abitate, per far sì che venga tutelata la natura di nazione plurale, multietnica e multi-religiosa dell’Iraq.

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ZENIT Staff

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