A Mogadiscio, per regalare un sorriso ai bambini soldato

Prima tappa del progetto “Stop war… Play football”, che prevede la distribuzione di materiale sportivo ai bambini coinvolti in attività belliche

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Ieri, 16 luglio 2015, si è svolta nella città di Mogadiscio, capitale della Somalia, la cerimonia di consegna del materiale sportivo donato ai bambini soldato somali. L’iniziativa, attuata da Tascout, B Solidale, Malta Football Association, Associazione Sant’Anna, costituisce la prima tappa del progetto internazionale “Stop war… Play football”.
 
Il Corpo Militare del Sovrano Ordine di Malta ha, ufficialmente, consegnato alle autorità locali e ai numerosissimi bambini mute da gara e palloni da calcio. L’iniziativa è patrocinata dalla Repubblica di Malta, dal Sovrano Militare Ordine di Malta e dalla Lega Serie B. Previste, in futuro, altre missioni di solidarietà in Paesi che, come la Somalia, sono colpiti dall’atroce fenomeno dei bambini soldato (Gibuti, Libano, Kosovo).
 
“Il nostro obiettivo è portare un po’ di speranza a questi bambini così sfortunati – ha affermato Aldo Rossi Merighi, presidente dell’Associazione Sant’ Anna e ideatore del progetto -. Crediamo, infatti, che non ci sia mezzo migliore che quello di un pallone da calcio per regalare loro un sorriso e un momento di gioia”.
 
Tascout è un social network dedicato ai ragazzi e che nasce con lo scopo di mettere in contatto i giovani calciatori tra di loro per poter realizzare un sogno: per questo si è sentito particolarmente coinvolto nell’iniziativa. “Nel nostro piccolo – ha detto Claudio Del Gusto, il direttore del social network sportivo – abbiamo deciso di contribuire con la distribuzione di 50 palloni da calcio e 10 magliette polo. Il nostro è un impegno soprattutto morale dal momento che nasciamo come una start up che ha lo scopo di mettere in contatto tra di loro ragazzi di ogni nazione, credo ed etnia. Ci sono bambini nel mondo che inconsciamente sperano in un futuro di pace; lo sport con i suoi valori è in grado di muovere interi popoli e crediamo che questa sia una delle strade migliori da percorrere per disarmare migliaia di mani innocenti”.

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ZENIT Staff

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