Dovevo tenere una serie di conferenze in un’occasione importante e in una grande sala dove, mi si diceva, è necessario un buon microfono.
Per questo motivo gli amici vanno la sera del giorno prima a preparare la sala, disporre le sedie, assicurandosi la presenza d’un buon microfono perfettamente funzionante.
All’ora della conferenza la sala è affollata di ascoltatori. Mi garantiscono che tutto funziona perché la preparazione è stata completa e meticolosa.
Prendo in mano il microfono. La sera prima era perfetto. Ma ora non funziona. Sorpresi, il tecnico e gli amici ripassano tutti i contatti e i tasti delle varie apparecchiature sofisticate: la batteria si era scaricata perché rimasta accesa tutta la notte, ma non alimentata dalla corrente elettrica che in quei giorni veniva erogata ad intermittenza.
Abbiamo dovuto ricorrere ad una batteria nuova; alimentata dalla corrente elettrica, ha permesso un discorso e un ascolto coi fiocchi.
Quando parlo o devo trasmettere la luce della parola di Dio non posso farlo se non sono innestato alla corrente di Dio. M’accorgo, a questo proposito, che l’auditorium da perfezionare non è tanto quello che risponde alle nostre due orecchie; ma ciò che devo assolutamente curare e che devo unicamente perfezionare è il mio rapporto con Dio senza intermittenza.
Così ancorato all’unione con Dio, sorretto dalla testimonianza della vita, posso assicurare un ottimo ascolto, l’incisività della parola e l’efficienza continua del rapporto con chiunque.
Dopo alcuni anni dall’ultima visita fatta ad una comunità di religiosi, sono tornato per dare una meditazione su un tema proposto. Mentre li salutavo, il responsabile mi dice a bruciapelo: i miei confratelli vorrebbero sapere come fa lei ad essere sempre “entusiasta” e credibile su quello che dice.
La risposta che lì per lì mi venne: “tengo sempre la spina attaccata e se si stacca, la riattacco subito”.
Ciao da p. Andrea
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