“La più grave emergenza umanitaria degli ultimi 25 anni”. Così un rapporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), pubblicato oggi, inquadra la crisi in Siria, dove il numero dei profughi ha superato quota quattro milioni, la maggior parte dei quali cerca rifugio nei paesi confinanti.
La Turchia, infatti – evidenzia il rapporto, ripreso da AsiaNews – è divenuta il Paese con il più alto numero di rifugiati al mondo, circa 1,8 milioni di persone. In totale, nel 2015 il numero degli sfollati siriani è salito a 4.013.000 – un milione in più rispetto allo scorso anno -, mentre altri 7,6 milioni sono i rifugiati interni. Inoltre 249.726 persone hanno trovato rifugio nei campi di accoglienza in Iraq, 629.128 in Giordania, 132.375 in Egitto e 1.172.753 in Libano. Il rapporto non include le 270mila richieste d’asilo presentate dai siriani giunti in Europa e migliaia di altri che si sono reinsediati altrove nella regione.
Antonio Guterres, alto commissario dell’Unhcr, sostiene che “questo è il più alto livello di popolazione rifugiata mai registrato in un singolo conflitto negli ultimi 25 anni. È una popolazione che ha bisogno dell’aiuto di tutto il mondo e invece vive in condizioni disperate e affonda sempre più nella povertà”.
La rivolta contro il regime di Bashar al Assad è entrata nel suo quinto anno. Dal marzo 2011, data d’inizio delle proteste, si contano almeno 220mila vittime molte delle quali civili, per cui il 2014 è stato l’anno peggiore. Secondo i dati pubblicati nel rapporto, negli ultimi dieci mesi quasi un milione di abitanti è stato costretto ad abbandonare la propria casa e, se dovesse mantenersi questo ritmo, entro la fine dell’anno il numero dei profughi salirà a 4,27 milioni. Nel solo mese di giugno, informa ancora AsiaNews, più di 24mila persone sono entrate in Turchia scappando da Tel Abyad in Siria, dove è in corso un atroce conflitto armato tra la minoranza curda e gli estremisti dello Stato islamico.