Meeting di Rimini

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La “mancanza” lancia l’uomo nel suo rapporto con la realtà

La XXXVI edizione del Meeting di Rimini sarà una sfida all’individualismo e alla solitudine

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La parola chiave è “mancanza”. Con questo termine il Meeting di Rimini intende declinare il concetto odierno di “crisi”, che, lungi dall’essere solo un fatto economico, arriva a concretizzarsi nella “crescente disaffezione al bene di tutti, che genera sempre più individualismo e solitudine”.

Così si è espressa Emilia Guarnieri, presidente del Meeting dell’Amicizia tra i Popoli, alla presentazione della XXXVI edizione, in programma a Riminifiera, dal 20 al 26 agosto prossimi, sul tema Di che è mancanza, questa mancanza, cuore, che a un tratto ne sei pieno?

Riprendendo un sofferto verso di Mario Luzi, il Meeting si addentrerà anche stavolta nel senso della vita e della morte, a partire dallo spettacolo inaugurale (giovedì 20 agosto, ore 21.45), dal titolo L’impronta – Cuori moderni, diretto da Otello Cenci, una performance multimediale con la partecipazione, tra gli altri di Glauco Mauri, Lucrezia Lante Della Rovere, Gioele Dix, Maddalena Crippa e Pamela Villoresi, con la recita di versi di  Clemente Rebora, Mario Luzi e Giacomo Leopardi.

Sfidando la rassegnazione e la solitudine, il Meeting continuerà a battere “la strada dell’amicizia e dell’incontro”, ha spiegato la presidente durante la presentazione, tenutasi ieri sera presso la Camera di Commercio di Roma.

“Se anche ci fosse un solo uomo che non si rassegna, dobbiamo cercarlo, abbiamo tutti bisogno di lui – ha aggiunto -. Un uomo cosciente di sé può cambiare il mondo. La mancanza lancia l’uomo nel suo rapporto con la realtà”.

Alla presentazione è intervenuto Roberto Snaidero, presidente di Federlegno Arredo, azienda con un fatturato annuo di 10 miliardi di euro, di cui sarà presente uno stand al Meeting. Nonostante i numeri, anche Federlegno deve affrontare una crisi che l’ha costretta a tagliare soprattutto sul fronte della formazione.

Eppure, ha dichiarato Snaidero, “io, come molti colleghi, credo in questo grande paese”. E ha concluso: “Vorrei essere ricordato come uno che è riuscito a portare avanti i giovani in questo mondo pieno di difficoltà”.

Il punto di vista della Chiesa al Meeting è stato espresso da un sacerdote che porta avanti la sua missione nella polveriera mediorientale e da un cardinale di Santa Romana Chiesa.

Padre Imad Gargees, presbitero di rito caldeo, studioso di diritto canonico, attivo pastoralmente tra gli sfollati del Kurdistan iracheno, il cui numero è arrivato a toccare i 2 milioni, specie dopo l’esodo di almeno 125mila cristiani provenienti dalla Piana di Ninive.

La testimonianza di padre Gargees è tutta nella sua commozione per le parole di Miriam, una profuga di soli 10 anni, che ha detto: “Ringrazio il Signore che ci ha conservato vivi”. La piccola, ha confidato il sacerdote, avrebbe avuto anche parole di perdono per gli uomini dell’Isis, dicendo: “Dio ama anche quelli che compiono il male”.

Gargees ha poi raccontato l’iniziativa del suo vescovo, che ha fondato una International School, dove l’insegnamento della religione non è previsto ma tutti studiano l’aramaico, la lingua di Gesù Cristo.

Da parte sua, il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, da vari anni ospite in più edizioni del Meeting , ha esordito con una frase di Albert Einstein: “Il mondo non sarà distrutto da quelli che fanno il male ma da quelli che li guardano senza fare nulla”.

Questo aforisma  è un’esortazione ai cristiani a “non affrontare il mondo con la paura” ma, piuttosto, a “prendere iniziativa per trasfigurare la creazione”.

Il porporato si è soffermato sulla tragedia del ‘900 come il “secolo senza Dio”, che si perpetua ancora nel millennio attuale, in cui, tuttavia “molti altri dèi hanno fatto la loro apparizione: si parla tanto di ateismo ma gli dei non sono stati mai così numerosi”, ha detto Tauran con riferimento all’“edonismo” o alle pratiche esoteriche delle “sètte”, fino all’“astrologia”.

Eppure “l’ateismo insegnato o praticato non è mai riuscito ad eliminare Dio” e le religioni, lungi dall’essere un “momento della storia”, sono “l’essenza stessa dell’uomo”, ha detto il porporato, che ha infine citato Seneca: “Non è perché le cose sono difficili che non osiamo, è perché non osiamo che sono difficili”.

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Per approfondimenti sul programma del prossimo Meeting dell’Amicizia dei Popoli: http://www.meetingrimini.org/

 

 

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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