Jerusalem

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Gerusalemme: posta la prima pietra del Terra Sancta Museum

Il complesso, dedicato alle radici del cristianesimo e alla conservazione dei Luoghi Santi, nel Convento della Flagellazione, vuol far conoscere i legami tra Gerusalemme e le tradizioni cristiane, locali ed internazionali

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Un centro culturale vivo per far conoscere i legami tra la città di Gerusalemme e le tradizioni cristiane, locali ed internazionali, dai primi secoli fino ai nostri giorni. È il Terra Sancta Museum, la cui posa della prima pietra è avvenuta ieri nel Lapidarium, una delle future sedi museali e importantissimo sito archeologico che contiene anche resti dell’epoca di Gesù.

Il complesso sarà dedicato alle radici del cristianesimo e alla conservazione dei Luoghi Santi, nel Convento della Flagellazione. Alla cerimonia – riferisce la Radio Vaticana – era presente il custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, che, insieme al segretario di Terra Santa padre Sergio Galdi, ha vergato una pergamena a ricordo dell’evento, interrata nel piano pavimentale sotto la pietra di fondazione del nascente museo.

All’evento sono intervenuti pure il console generale d’Italia, Davide La Cecilia, in rappresentanza del consolato che ha contribuito al progetto; il console aggiunto di Spagna Javier Parrondo, che ha garantito il sostegno della Spagna; il console generale di Francia Hervé Magro; l’ambasciatore della Turchia Mustafa Sarnıç; il console generale del Belgio Bruno Jans; e Dorothy Shea, capo missione del Consolato degli Stati Uniti.

I nomi dei sostenitori – spiega ancora l’emittente – sono stati incisi su alcune lastre in pietra locale, momentaneamente collocate vicino alla pietra di fondazione. Al progetto è ancora possibile aderire attraverso l’Associazione pro Terra Sancta, che coordina anche tutte le attività di realizzazione del museo che tra l’altro esporrà centinaia di oggetti, molti dei quali doni dei regni d’Europa o risalenti al periodo bizantino, mamelucco, ottomano e a diversi secoli prima.

“Sappiamo perfettamente di non esseri gli unici cristiani di Gerusalemme – ha aggiunto padre Pizzaballa –. Ci auguriamo che in futuro le altre Chiese si uniscano a questo progetto, e che un giorno ci sia un network di centri, non solo cristiani, che permetta a tutti i visitatori, e soprattutto alle comunità residenti, di respirare l’eccezionale peculiarità di Gerusalemme”.

Come informa il sito ufficiale della Custodia, il Terra Sancta Museum – il cui direttore è padre Eugenio Alliata – avrà tre sezioni, una sala multimediale e offrirà una esperienza nuova ai visitatori e ai pellegrini che iniziano il loro cammino della Via Dolorosa verso il Santo Sepolcro dal Convento della Flagellazione. Il museo accoglierà inoltre importanti reperti archeologici e artistici legati alla storia dei francescani dal 1200 in poi in Terra Santa. La sezione storica sarà ospitata nel convento di San Salvatore.

 
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ZENIT Staff

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