L’ipotesi di un attentato al Vaticano risale al 2010, non ha avuto seguito e non si tratta quindi di “un fatto oggi rilevante”. Così padre Federico Lombardi smorza le notizie rilevate oggi dalla magistratura sarda, di un ipotetico assalto terroristico ai danni della Santa Sede.
Proprio questa mattina le forze dell’ordine della Sardegna hanno effettuato un blitz contro un network, che aveva base nell’isola e in Lazio, a seguito di un’indagine aperta nel 2005 dalla Procura distrettuale di Cagliari, coordinata dal Servizio operativo antiterrorismo, ha coinvolto le Digos di 7 province.
Dalle conversazioni telefoniche intercettate è emerso che l’organizzazione era affiliata ad Al Qaeda e che intratteneva contatti direttamente con Osama Bin Laden. In preparazione – rivelavano sempre le intercettazioni – c’erano degli attentati in Italia e tra gli obiettivi probabili era stato individuato anche il Vaticano.
Una notizia, quest’ultima, che per padre Lombardi “non è motivo di particolari preoccupazioni”, in quanto “da quanto appare dalle informazioni diffuse, si tratta di una ipotesi che risale al 2010 e che non ha avuto alcun seguito”.
Dello stesso tono, il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin che, commentando la notizia a margine di una inaugurazione a Padova dell’anno accademico della Facoltà Teologica del Triveneto, ha detto: “”Il timore più grande è sempre che possano essere coinvolte persone innocenti in attentati. Non mi sembra però di percepire in Vaticano una preoccupazione esagerata, certo bisogna stare attenti”.
“Credo – ha aggiunto il porporato – che anche da un piunto di vista della sicurezza ci siano delle garanzie, tutte le strutture che si occupano di sicurezza sono particolarmente attente ma non mi pare ci sia assolutamente un allarme. Siamo esposti come tutti a questa minaccia, come abbiamo visto anche in Francia. Siamo tutti esposti e abbiamo tutti paura ma il Papa è molto tranquillo in questo, basta vedere come incontra le persone con grande lucidità e serenità”.
Per smantellare la banda, questa mattina, la polizia ha arrestato otto pachistani e un afghano; tre sono ancora ricercati e il resto risulta emigrato dal territorio nazionale. Tra gli arrestati ci sono anche gli autori di numerosi e sanguinari atti di terrorismo e sabotaggio in Pakistan, compresa la strage del mercato di Peshawar avvenuta ad ottobre 2009 in cui vennero uccise più di 100 persone.