I Parlamenti di tutto il mondo producono sempre più spesso leggi su questioni fondamentali per l’umanità, collegate a nascita, amore e morte, che orientano l’agire di miliardi di persone. Si richiede, perciò, una bussola di orientamento che, pur nel rispetto del pluralismo etico e religioso, si fondi su un comune denominatore permanente nell’uomo: l’etica naturale aperta alla trascendenza e al rispetto dei diritti fondamentali della persona.
A tal fine, l’Enciclopedia di Bioetica e Scienza Giuridica, progettata in 12 volumi, edita dalla SEI (Edizioni Scientifiche Italiane) di Napoli, rappresenta un importante riferimento sotto il profilo scientifico, antropologico, etico e biogiuridico, per i contributi di autorevoli autori provenienti da Università italiane e straniere, Atenei pontifici, centri ospedalieri di studio e di ricerca.
Nata in ambito cattolico, come sviluppo della bioetica, l’Enciclopedia è aperta al mondo per offrire soluzioni rispettose della legge naturale scritta nel cuore dell’uomo.
L’opera, giunta ormai al volume VIII (M-N), è stata presentata, con una conferenza pubblica, nell’Auditorium del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su Matrimonio e Famiglia. L’evento, introdotto da Mons. Livio Melina, Preside dell’Istituto, ha registrato l’intervento del Cardinale Elio Sgreccia, Presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita, direttore dell’opera insieme al prof. Antonio Tarantino, docente di filosofia del diritto, Università del Salento di Lecce, fortemente impegnato nella raccolta di fondi europei che ne hanno consentito la pubblicazione.
Elio Sgreccia ha tracciato da “artigiano” (come ama definirsi) che costruisce senza un modello davanti, il solco della bioetica personalista ontologicamente fondata (aperta alla trascendenza), cioè non relativista perché presuppone l’essere della persona.
L’Enciclopedia rappresenta un importante strumento annesso alla bioetica in un’epoca storica caratterizzata dai cosiddetti nuovi diritti nei quali anche il corpo umano diventa oggetto di legislazioni, a cominciare dalla prima legge sull’aborto in Russia, nel 1920, emanata per facilitare le donne ad entrare, come gli uomini, nel mondo della produzione, e poi diffusasi nei Paesi del Nord del mondo, in nome della libertà individuale.
In realtà, la tripletta (come è stata definita da San Giovanni Paolo II) che comprendeva contraccezione, sterilizzazione e aborto è stata imposta inizialmente ai Paesi in via di sviluppo, in cambio di aiuti economici, come birth control (controllo delle nascite), dal triplice patto tra Usa, Giappone ed Europa, con il coinvolgimento dell’Onu e di alcune sue Agenzie, e poi è stata estesa anche ai Paesi industrializzati.
Con il diffondersi di una c.d. bioetica laica secolarista che non ammette l’esistenza della verità, si afferma sempre più una visione utilitarista (secondo cui il bene coincide con l’utile) e contrattualista (secondo cui il bene è definito per accordo).
L’Enciclopedia, in tale pluralismo di visioni, rappresenta un notevole sforzo per promuovere un confronto tra etica e diritto, tale da non imporre teorie riduzioniste verso Dio e la persona, che riducano tutto all’utile, ma che si aprano all’uomo e alla sua profonda domanda di senso e di significato (oltre il riduzionismo biologico).
Quindi, sarebbe irragionevole non considerare questa chiave di lettura destinata non solo ai politici e a coloro che nel mondo sociale si interfacciano con le istituzioni, ma anche a docenti, studenti e cultori della vita, stimolati dall’innovativo inserimento laterale al testo, di richiami a ulteriori voci di ricerca e dall’agevole collocazione delle note bibliografiche sia a piè di pagina sia a fine argomento.