Nel comune calabrese di Lamezia Terme è tempo di elezioni. Esso è uno dei municipi maggiori di tutta la regione, nonché uno dei più importanti a livello economico, sociale e culturale. Tuttavia anche questo luogo, come moltissimi altri nel sud Italia, è stato protagonista di imbrogli all’interno del governo cittadino, di malfunzionamento delle varie realtà territoriali, di degrado e cattiva gestione di enti pubblici.

Proprio per tali motivi, alla luce delle riflessioni e delle idee personali e comunitarie nate nell’ambito della Scuola di Dottrina Sociale avviata all’interno della Diocesi di Lamezia e fortemente incoraggiata dal vescovo, mons. Luigi Antonio Cantafora, il laicato cattolico lametino ha indirizzato una lettera ai candidati sindaco e ai candidati consiglieri, rifacendosi alla vocazione solidale della Chiesa, capace di porre attenzione prioritaria alla povertà, all’inclusione sociale ed alle fasce più deboli della popolazione.

In questo documento, sottoscritto dal Circolo Acli Don Saverio Gatti, Alleanza Cattolica, Associazione Laici Amore Misericordioso, Azione Cattolica, Comunità Masci  Lamezia 1, Comunità Masci Lamezia 2, Convegni “Maria Cristina”, Domus Bethaniae, Forum Associazioni Familiari, Giuristi Cattolici, Movimento Apostolico, Movimento Cristiano Lavoratori,  Movimento Focolari, Movimento Per La Vita, Ordine Francescano Secolare, Rinnovamento Nello Spirito Terzo Ordine Dei Minimi Di San Francesco Di Paola, Ucid Volontariato Vincenziano Gruppo “Lamezia 2”, i firmatari, riunitisi nella Consulta delle Aggregazioni Laicali, sono giunti alla “consapevolezza che il patrimonio e l’insegnamento sociale della Chiesa non devono essere un ‘segreto da conservare’, bensì un dono da condividere nella concretezza e nella quotidianità”.

“Questa consapevolezza – procede il documento - diventa ancora più cogente oggi alla luce del critico quadro politico, sociale ed economico, nel quale è immersa la nostra Città di Lamezia Terme, e ci sollecita a reagire al torpore, alla sfiducia e all’inerzia sempre più diffuse, anche nel mondo cattolico, esortandoci a uscire dall’autoreferenzialità, dalla frammentazione, dall’individualismo, dallo spiritualismo di gruppo”.</p>

L’intento di questi movimenti, gruppi e associazioni è quello di “far sentire con coraggio la nostra voce sul territorio, […] offrendo la nostra visione di società, di città, di persona, di famiglia, di lavoro, fondata sui principi della solidarietà, della sussidiarietà, della partecipazione e del bene comune”. I firmatari offrono una lunga serie di proposte, tra le quali l’offerta di più servizi utili alla cittadinanza, la creazione di più spazi di socialità, il potenziamento di servizi pubblici, l’impegno in un maggior impulso alla cultura, allo scambio culturale e all’integrazione. Tutto ciò per garantire alla Città ed al suo comprensorio, spesse volte emarginato e sottovalutato, ma con grandi potenzialità, un sano percorso di rinascita e crescita, affinché si recuperi l’orgoglio di appartenenza civica e di popolo.

È evidente la volontà, in questa lettera, di riconoscere il merito a questa città, di mettere a frutto i numerosi talenti dei giovani e, in un luogo ad alta densità mafiosa, di proporre “liste elettorali  pulite e trasparenti formate da donne e uomini di specchiata onestà, si creino organi di governo della cosa pubblica formate da persone oneste e competenti”.

E proprio per far fronte a questa densità mafiosa e per tutelare il cittadino, il laicato lametino ha proposto l’istituzione in ogni quartiere di sportelli cittadini “per raccogliere le segnalazioni di chi vi abita in merito a situazioni di  illegalità, micro delinquenza, insufficienza  dei servizi pubblici e altro”: un’idea originale e necessaria.

In questa lettera è dunque racchiusa la grande speranza della Chiesa lametina - che si impegna ogni giorno per la comunità - e di tutti i suoi fedeli di vedere una città nuova, presente tra queste indicazioni che, se accolte, “possono rappresentare dei concreti punti di partenza per un lavoro costruttivo reciproco di valorizzazione della nostra Città nella prospettiva del bene comune. Su queste  attese di mutamento e di miglioramento della vita sociale e politica della nostra Lamezia assicuriamo la nostra disponibilità e  il nostro impegno nella prospettiva del Bene e dello sviluppo del nostro territorio”.