Lo scorso 23 febbraio è stato istituito il Comitato preparatorio della Chiesa cattolica in Bosnia-Erzegovina, incaricato di organizzare di concerto con la Santa Sede la visita pastorale di Papa Francesco a Sarajevo, in calendario per il prossimo 6 giugno.
Lo riferisce all’agenzia Sir il segretario generale della Conferenza Episcopale bosniaca, mons. Ivo Tomasevic, spiegando che il comitato è presieduto dal cardinale Vinko Puljić, arcivescovo di Sarajevo, ed è composto dai vescovi delle diocesi di Banja Luka e Mostar, insieme a religiosi, suore, sacerdoti e laici. Tutti i membri saranno impegnati fino a giugno a vario titolo nel campo pastorale, dalla catechesi, alla liturgia, ai media.
In particolare, in questo periodo è allo studio la scelta dei luoghi che visiterà il Pontefice, la disposizione dell’ufficio stampa, l’esame della località dove celebrare la Santa Messa che “deve essere abbastanza grande da contenere i fedeli attesi in gran numero, non solo dalla Bosnia”.
Secondo mons. Tomasevic, “Papa Francesco viene a portare un messaggio di riconciliazione e di pace non solo alla Bosnia, ma a tutta la regione e all’Europa. Sarà una visita che non mancherà di rilanciare le istanze del dialogo, soprattutto interreligioso e interetnico. I capi religiosi – afferma il presule – devono essere leader anche nel dialogo”.
Nelle attese dei fedeli bosniaci anche “un messaggio del Papa ai giovani. Molti, infatti, stanno emigrando altrove, non vedendo prospettive a livello locale. Invece, è importante che restino per costruire il futuro della Bosnia”.