Un "nuovo umanesimo" contro le paure di oggi

Intervenendo alla presentazione dell’VIII Rapporto sulla sicurezza in Italia e in Europa, monsignor Galantino denuncia le manipolazioni dei media che rendono la percezione del mondo peggiore di quella che è la realtà

Share this Entry

Quando si parla di sicurezza sociale, è necessario stare attenti a “non trasformare la percezione in un pregiudizio”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, monsignor Nunzio Galantino, intervenendo alla presentazione dell’VIII Rapporto sulla sicurezza in Italia e in Europa, avvenuta oggi pomeriggio alla Camera dei Deputati.

Menzionando il principio ricordato da papa Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium, secondo cui “la realtà è superiore all’idea”, monsignor Galantino ha sottolineato che “il fondamento della sicurezza sociale è la giustizia sociale, che pone come diritto di ogni persona avere i mezzi sufficienti per soddisfare le esigenze vitali, anche attraverso limitazioni indispensabili a raggiungere i fini di interesse collettivo generale”.

Le statistiche secondo le quali il 43% delle famiglie italiane ha almeno un membro in cerca di lavoro, sono un sintomo di “disuguaglianza sociale”, che “conseguentemente, intacca la sicurezza sociale”, rendendo così la disoccupazione “il primo problema che in Italia i cittadini sentono in famiglia”, ha affermato il presule.

È quindi necessario intraprendere la strada “della limitazione degli sprechi, della condivisione, della redistribuzione dei beni”. Serve una “economia di comunione” che rilanci modelli economici che, “oltre a garantire i beni comuni (salute, scuola, previdenza…) consentano un reddito minimo”.

Il Paese, ha proseguito Galantino, è dominato da una generalizzata “paura”, che è “figlia di una politica debole che crea instabilità, è figlia della mancanza di cura della nostra terra, del creato; è figlia della mancanza del lavoro e della povertà che cresce; è figlia della corruzione e della criminalità”. A ciò si aggiungono la “paura della guerra e della crisi internazionale”.

Una paura che non fa che incentivare “l’individualismo”, precludendo la capacità di “costruire nuove relazioni”: ciò si manifesta sia a “livello personale”, che nelle “relazioni europee e internazionali”.

Il segretario generale della CEI si è poi soffermato sulla sfiducia nelle istituzioni europee, minacciate da “nazionalismi” e “localismi”. Le minacce per la coesione europea, tuttavia, non arrivano tanto “da fuori (immigrati, islam, terrorismo)” ma “da dentro”.

Si afferma una “retorica nazionalista che difende gli interessi nazionali rispetto ai valori umani universali e gli obblighi internazionali”, che può fomentare atteggiamenti di “razzismo e xenofobia”. Tuttavia, ha osservato Galantino, è solo “dentro un quadro europeo e internazionale di tutela del bene comune” che è “possibile anche tutelare meglio gli interessi nazionali”.

Con riferimento al ruolo dei media, il segretario generale della CEI ha sottolineato come, da un lato, le reti televisive europee abbiano “rafforzato la comunicazione dei fatti del terrorismo e delle guerre”, mentre “le reti regionali italiane hanno portato l’attenzione sui temi della criminalità e dell’impoverimento”.

Il rovescio della medaglia è nel fatto che, talvolta, “la notizia, non segue la realtà (come nel caso della criminalità, i cui dati sono rimasti invariati in questi anni), ma crea una percezione diversa”, mentre si tende a cercare “capri espiatori della criminalità, come gli immigrati o i rom, alimentando la paura in un italiano su tre”.

Sebbene il numero dei reati in Italia sia pressoché stabile da circa dieci anni, la percezione popolare è quella di un loro aumento e ciò è sintomo, secondo Galantino, di come, in mancanza di un “codice deontologico”, i media possano diventare “linguaggi distorcenti nella costruzione della sicurezza sociale”.

La “paura dell’altro” e il pessimismo generalizzato riguardo la crisi economica, la mancanza di lavoro e l’insicurezza sociale, possono essere vinte soltanto da un “nuovo umanesimo”, dove trovino posto “‘l’uomo planetario’ (E. Balducci), la diversità, il meticciato”, come pure la “solidarietà” e la “cooperazione” e dove “i più deboli si sentano tutelati”.

Un’occasione per discutere di tale prospettiva sarà il Convegno Ecclesiale Nazionale, in programma a Firenze dal 9 al 13 novembre 2015, dove “le Chiese in Italia , nel segno della fraternità, cercheranno di condividere idee ed esperienze e di fare alcuni passi insieme nella costruzione di un nuovo umanesimo”, ha poi concluso Galantino.

Share this Entry

Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione