Carmelina, fin da piccola, quando la mamma la voleva imboccare, quella boccuccia di fronte al cucchiaio non ci voleva stare; il latte era più quello che scendeva lungo il grembiulino che non quello che riusciva a bere.
Più di una volta la parrucchiera telefonava alla mamma per scusarsi di qualche sforbiciata fuori programma e non proprio secondo la moda, perché “la piccola non sta proprio ferma”. Le stesse difficoltà provavano il dentista e l’infermiere che doveva aspettare con la siringa in mano.
Carmelina cominciò poi a frequentare la prima elementare. Uno dei primi giorni al ritorno da scuola, la mamma le chiede: Allora la maestra cosa ti dice? : “Uffa, mamma! la maestra mi dice sempre. “Sta ferma!”.
Pino, il papà, è un ottimo e stimato orologiaio. Passa molte ore a lavorare nel suo negozio tra viti, vitine, pinze, pinzette…Sul suo tavolo ci sono mille aggeggi, piccoli e grandi; i ferri del mestiere; tutto nel massimo ordine.
La piccola Carmelina, generosa com’è, un giorno presa dalla riconoscenza verso il papà che tanto lavora per lei e le vuole tanto bene, decide di andarlo ad aiutare e si presenta, di corsa: “Papà, papà! Oggi ti voglio aiutare! voglio anch’io aggiustare gli orologi, papà! Oggi…”. Con un balzo, il papà la afferra e se la prende in braccio, impedendo così alla sua “generosità” di rovesciare il tavolo e mettere a soqquadro il lavoro preparato e ordinato con tanta cura e meticolosità.
“Carmelina, le dice con dolcezza, vuoi proprio aiutare papà? Mettiti seduta in quell’angolino; sta ferma lì e guarda come lavora papà”.
Ecco la fatica che mi chiede Dio. Ecco la collaborazione che da me richiede: guardare come lavora Papà. Questo significa “sta fermo!”. E’ la posizione di Gesù che “sta fermo davanti al Padre per fare e lasciar fare ciò che a Lui piace.”
Ciao da p. Andrea
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