Le nuove generazioni sono sempre più soffocate nelle idolatrie ingannevoli di un’epoca materialista, in cui la presenza di Dio sembra trovare pochissimo spazio. In questo terreno culturale (ma forse sarebbe meglio dire “non culturale”) si inserisce il problema del rapporto tra i giovani ed un particolare giorno della settimana, che dovrebbe rappresentare un momento d’autentico incontro con il Signore: la domenica.
Oggi, purtroppo, alcuni giovani non sono abituati a considerare nel modo giusto questo momento d’incontro. E non è neppure colpa loro. Negli ultimi anni, ad esempio, c’è la tendenza a tenere aperti i negozi anche quando è festa.
Perciò la domenica si trasforma in un giorno frenetico. La gente si dedica ad un tipo di shopping che, spesso, diventa più stressante di un lavoro. Dopo aver faticato tutta la settimana, le persone continuano a correre per fare spese e conquistare l’ultimo prodotto imposto dalla dittatura degli spot pubblicitari.
Che cosa si può fare per invitare i giovani a riscoprire il significato della domenica, in una società materialista come quella di oggi? La sfida più grande è certamente quella di riuscire a divertirsi in modo sano, evitando gli eccessi. Può essere l’occasione per ritrovare la propria anima, in un mondo sempre più freddo e privato della spiritualità.
Per vivere in modo cristiano la propria domenica, non basta andare a Messa. Ci sono molte altre ore da vivere. Bisogna sforzarsi di trascorrerle nel modo giusto, senza offendere la nostra dignità di esseri umani.
Per molti ragazzi, la domenica rischia di trasformarsi in un’occasione per frequentare ambienti pericolosi. Ad esempio, certe cattive discoteche in cui circola la droga o dove la musica è talmente assordante da impedire qualunque tipo di dialogo.
Un altro modo sbagliato di trascorrere la domenica è quello di recarsi al cinema vedendo film con cattivi contenuti. E’ necessario educare i ragazzi ad un buon uso del tempo libero, da vivere ricordando la presenza del Signore al proprio fianco.
E’ certamente possibile divertirsi frequentando gli amici, andando a ballare, oppure recandosi al cinema. L’importante è utilizzare la testa e selezionare bene gli ambienti da frequentare. Non è necessario isolarsi dal mondo. E’ sufficiente tenere in mente la presenza di Dio, al proprio fianco, come principale protagonista della domenica.
Con il Signore al proprio fianco, sarà possibile fare qualunque cosa. Sarà Lui a dettarci la strada da seguire, evitando di farci finire nei posti sbagliati. Bisogna ballare con Dio. Andare al cinema con Dio. Passeggiare con Dio. Respirare con Dio.
In che modo? Imparando a selezionare le proposte che ci fanno certi amici. Se una discoteca offre la droga, è meglio non andarci. Se un film propone cattivi contenuti, è giusto non vederlo. Se ci invitano ad ubriacarci in qualche locale, dobbiamo dire “no”. Sarà la presenza di Dio, nella nostra domenica, ad aiutarci a trovare gli ambienti più sani, per il corpo e per l’anima.
Questo è già sufficiente per vivere bene il giorno del Signore. Ma se si vuole fare qualcosa di più, le occasioni non mancano. Oltre a divertirsi, ci si può organizzare per dedicarsi ad un’opera buona: la visita a un ammalato, un pensiero gentile rivolto ad un amico, un impegno nel volontariato.
Per le nuove generazioni, la domenica può ancora rappresentare una splendida occasione per rivolgere il proprio sguardo verso l’infinito. Non solo con la breve parentesi della Messa, ma anche per tutte le altre ore, sforzandosi di vivere in modo totalmente cristiano la propria giornata.
E poi, partendo dalla domenica, sarà possibile imparare a scoprire la presenza di Dio anche negli altri giorni della settimana.
Il Signore deve stare sempre al nostro fianco. Ogni ora, ogni minuto, ogni secondo del nostro tempo. Non soltanto la domenica.