Dopo Parigi, Copenaghen vittima di due attacchi terroristici

Nel giro di poche ore due sparatorie sconvolgono la capitale danese. La prima, sabato pomeriggio, in una caffetteria dove l’obiettivo era uno dei vignettisti di Charlie Hebdo

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35 giorni dopo gli attentati di Parigi, torna la paura di un attacco terroristico in una capitale europea. Questa volta nel mirino c’è Copenhagen, in Danimarca, dove due attentati si sono susseguiti a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Il primo assalto è avvenuto sabato pomeriggio, quando una sparatoria al Krudttøenden café ha gettato la città in stato d’allarme. L’obiettivo di un presunto terrorista islamico – secondo le ricostruzioni – era il disegnatore “eretico” Lars Vilks, ospite insieme all’ambasciatore di Francia in Danimarca di un convegno sulla blasfemia organizzato in ricordo della strage al giornale satirico francese Charlie Hebdo. I due obiettivi sono rimasti illesi, mentre la raffica di colpi ha provocato un morto e tre feriti. 

Nella notte, poi, una seconda sparatoria, con quelli che si pensano fossero fucili automatici, si è verificata nei pressi di una sinagoga nel centro della città. Un misterioso attentatore ha sparato dopo essere sceso da un’auto, colpendo alla testa il guardiano ebreo della comunità locale, che si assicurava il buon svolgimento di una cerimonia religiosa, morto quindi sul colpo, e ferendo due poliziotti rispettivamente ad un braccio e ad una gamba. Poi l’uomo che ha aperto il fuoco è scappato a piedi. 

Ancora non risulta chiaro se i due attacchi siano collegati. La polizia di Copenaghen ha intanto ucciso un uomo ritenuto autore delle sparatorie nella zona Norrebro, nei pressi della stazione, dove un indirizzo era già tenuto sotto osservazione dai detective. L’uomo – da quanto riferito dalle forze del’ordine – si stava avvicinando alla pattuglia, armato e pronto a sparare nonostante l’alt della polizia. Ma prima che facesse fuoco, è stato ucciso.

In queste ore, tuttavia, Copenaghen è in stato d’allerta: per tutta la notte è stato dispiegato un massiccio schieramento di polizia e di elicotteri che sorvolano il centro e la periferia della città. La stazione di Nørreport è stata evacuata e tutta la zona messa in stato d’isolamento. Presidiati anche i varchi di uscita dalla città da posti di blocco della polizia.

“Non abbiamo ancora notizie precise”, ha dichiarato il portavoce della comunità ebraica danese, Dan Rosenberg Asmussen, come riportato dal canale DR Nyheder. Secondo la premier Helle Thorning-Smith gli attacchi sono “un cinico atto di terrore contro la Danimarca”.

Dure condanne anche dal resto del mondo: dal presidente francese François Hollande che ha definito l’attentato un “atto riprovevole”, fino alla Casa Bianca che ha stigmatizzato il “deplorevole” gesto. Il premier britannico David Cameron ha invece affermato che “la libertà di parola deve essere sempre protetta”, mentre Benyamin Netanyahu ha commentato con rammarico: “‘Di nuovo gli ebrei vengono uccisi su suolo europeo solo perchè sono ebrei. Questa ondata di attacchi terroristici continuerà”. Quindi lancia l’appello agli ebrei d’Europa: “Venite in Israele, è casa vostra”. 

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ZENIT Staff

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