“Frauen für Vertrauen, Dialog und Gerechtigkeit, le donne per la fiducia, il dialogo e la giustizia” è il motto della campagna che ha riunito nei giorni scorsi a Vienna, in Austria, donne cattoliche, evangeliche, ebree, musulmane, indù e non credenti. Il nutrito gruppo ha sfilato “mano nella mano contro la paura e la violenza” in risposta a una manifestazione anti islamica.
Obiettivo dell’iniziativa è infatti alzare la voce contro la discriminazione, lanciando un segnale contro quelle forze sociali che fanno leva sul malcontento e alimentano un clima di intolleranza. “Siamo dell’idea che una fiducia reciproca, un dialogo sincero e lo sforzo per la giustizia costituiscano una base su cui costruire la nostra società”, ha detto all’agenzia Sir madre Beatrix Mayrhofer, presidente del Vereinigung der Frauenorden Österreichs, associazione degli ordini femminili in Austria.
“L’azione del movimento femminile cattolico austriaco — ha aggiunto — intende sottolineare ciò che si ha in comune, rispetto a quanto divide”. In tal senso, “l’impegno per la giustizia sociale è molto importante”, anche perché – ha sottolineato madre Mayrhofer – sono tante le persone “che si trovano in situazioni di emergenza sociale, che sono senza lavoro o hanno paura di perderlo” e che quindi “sono più sensibili agli slogan radicali”.
Per questo le donne di diverse fedi hanno voluto riunirsi pubblicamente, perché – ha detto la suora – “ogni pietra che non viene scagliata contro altri, ma viene invece utilizzata per costruire ponti, è un mattone per costruire la pace”.
In ogni comunità religiosa esistono infatti uomini e donne “che si adoperano per la riconciliazione e la fratellanza”. E “in questo processo di riconciliazione – ha concluso la religiosa – spesso sono proprio i piccoli passi ad avere un’importanza particolare”.