Al via la XVIII edizione di "Hope School Music"

Trenta giovani parteciperanno alla kermesse grazie al contributo annuale della CEI

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Si terrà a Roma dal 14 al 21 febbraio a Villa Molas, via Cervino, 6, la XVIII edizione di Hope Music School, iniziativa di Hope (www.hopeonline.it) che prevede seminari di alta formazione per compositori di canzoni e per cantanti di musica leggera. Sono 30 i giovani che parteciperanno alla scuola, grazie al contributo annuale della CEI e grazie alla rete di concorsi Hope e alle speciali convenzioni nazionali ed internazionali con le diocesi e le associazioni.

Tra i docenti ci saranno: Vincenzo Incenzo, autore del musical Romeo e Giulietta – Ama e cambia il mondo e autore per Renato Zero, Antonello Venditti, Lucio Dalla e Michele Zarrillo; Fabio Liberatori, fondatore degli Stadio, vincitore del David di Donatello per le musica dei film di Verdone, compositore e arrangiatore; Gatto Panceri, noto cantautore di Vivo per lei e Linda Valori, nota cantante italiana, protagonista anche dell’ultima edizione di Sanremo-Jubilmusic e di un incontro con Papa Francesco.

Numerose sono state le borse di studio assegnate: in particolare, sono state conferite a due giovani dalla diocesi greco-cattolica di Oradea, in Romania, dove Hope svolge un programma annuale di formazione per giovani alle professioni della musica e dello spettacolo;  altre due borse di studio ad altrettanti artisti africani di Kinshasa (RDC) sono state il frutto della convenzione con i Paolini di quell’area; una borsa di studio è stata assegnata a un giovane filippino, grazie alla convenzione con l’associazione degli Scalabriniani che si occupa di musica e giovani (la “Scalamusic”).

“La cultura dell’incontro e della solidarietà – spiega Marco Brusati, direttore della Hope Music School – passa anche e soprattutto dalla musica. La nostra missione è, prima di tutto, formare persone buone e preparate artisticamente, non malate di successo e capaci di servire gli altri mettendo a disposizione il loro talento artistico che sia su un palco internazionale o in piano bar di provincia, perché ogni ambiente è buono per l’incontro solidale attraverso la musica”.

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ZENIT Staff

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