Dalla diplomazia alla porpora cardinalizia

Già nunzio in vari paesi europei, l’arcivescovo tedesco Karl Joseph Rauber riceverà sabato prossimo la berretta rossa da papa Francesco

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Tra i venti presuli che saranno creati cardinali da papa Francesco nel Concistoro Ordinario Pubblico di sabato 14 febbraio 2015, c’è anche un tedesco. Si tratta dell’arcivescovo Karl Joseph Rauber, che avendo già superato la soglia degli 80 anni, entrerà nel Collegio come cardinale non elettore. L’annuncio della nomina era stato dato da papa Francesco al termine della recita dell’Angelus di domenica 4 gennaio 2015.

Nato l’11 aprile 1934 a Norimberga, il prelato ha una lunga carriera nel servizio diplomatico della Santa Sede alle spalle. Dal 2003 fino al suo ritiro per motivi di età, avvenuto nel 2009, l’arcivescovo Rauber è stato Nunzio Apostolico in Belgio e in Lussemburgo. Precedentemente era stato dal 1997 al 2003 Nunzio Apostolico in Ungheria e Moldovia, e dal 1993 al 1997 in Svizzera e nel Principato del Liechtenstein. Prima di questi incarichi aveva ricoperto dal 1990 al 1993 l’ufficio di Presidente della Pontificia Accademia Ecclesiastica.

Ordinato sacerdote nel 1959 a Magonza, dove aveva studiato Filosofia e Teologia, nel 1962 Rauber si trasferì a Roma per conseguire un dottorato presso la Pontificia Università Gregoriana ed entrare nella Pontificia Accademia Ecclesiastica. Nel 1966 Rauber ha iniziato a prestare servizio presso la Segreteria di Stato. Nel 1976 ha ricevuto da Paolo VI il titolo di Prelato d’onore di Sua Santità. Nel 1977 è entrato nella nunziatura apostolica in Belgio, poi in Grecia, per diventare successivamente incaricato d’affari ad interim presso la rappresentanza pontificia in Uganda. Nel 1982 è stato nominato arcivescovo titolare di Giubalziana, ricevendo l’ordinazione episcopale nel 1983.

Dal suo ritiro, avvenuto nel 2009, Rauber vive presso le Suore di Schönstatt a Ergenzingen, nel Land del Baden-Württemberg. Si dedica alla cura pastorale e conferisce il sacramento della Cresima nella diocesi di Rottenburg-Stoccarda.

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Britta Dörre

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