Lettura
Ancora una volta il lago di Genèsaret, il “mare di Galilea”, fa da sfondo all’episodio evangelico. Sito a 210 m. sotto il livello del Mediterraneo, misura 20 km per 12 e raggiunge profondità tra i 45 e i 50 m. La ricca fauna ittica vi fece fiorire fin dall’antichità le attività di pesca. Sulle sue sponde sorsero Tiberiade, capitale del regno di Erode Antipa, e Cafàrnao, vivace crocevia di commerci; centri minori: Betsaida, Magdala, Tabgha… Intorno al lago, in queste terre vivaci e popolose, Gesù iniziò il suo ministero e scelse i suoi primi discepoli.
Meditazione
È una delle tante traversate del lago fatte da Gesù, sulla barca che un tempo serviva a Pietro solo per il suo lavoro e che ora è diventata nuovo strumento per chi è chiamato a diventare “pescatore di uomini”. Gli uomini da pescare e a cui offrire il dono della salvezza sono quelli che vediamo accorrere da Gesù «dai villaggi o città o campagne»: con i problemi, le angosce, i drammi della vita. Sono tutti così? Viene in mente Metastasio: «Se a ciascun l’interno affanno / si leggesse in fronte scritto / quanti mai che invidia fanno / ci farebbero pietà». La malattia e le necessità materiali sono le più visibili, ma l’elenco delle opere di misericordia formulato dalla Chiesa, insieme alle sette “corporali” (Dar da mangiare agli affamati; dar da bere agli assetati; vestire gli ignudi; alloggiare i pellegrini; visitare gli infermi; visitare i carcerati; seppellire i morti), ne presenta anche sette “spirituali”: Consigliare i dubbiosi; insegnare agli ignoranti; ammonire i peccatori; consolare gli afflitti; perdonare le offese; sopportare pazientemente le persone moleste; pregare Dio per i vivi e per i morti. Gesù ha accolto e guarito malati, ciechi, lebbrosi, paralitici; ha confortato padri e madri che piangevano la morte di figli e li ha loro restituiti vivi; ha accolto chi lo cercava perché, pur nel benessere, sentiva di mancare di ciò che dona la felicità (Nicodemo, Zacchèo, il giovane ricco…); ha perdonato, sopportato, insegnato, consigliato… La salvezza dal peccato che Gesù è venuto a portare è per uomini e donne che sperimentano il dolore e le fatiche dell’esistenza, e dalla loro situazione egli parte per offrire un dono più alto. Guardando lui i discepoli, imparano a “diventare pescatori di uomini”.
Preghiera
Non hai rifiutato nessuno, di tutti ti sei fatto amico e continui oggi ad incontrare chi a Te si rivolge. Aiutami, Signore, a vivere di Te e a portare a chi incontro un raggio della tua luce. «Tutti hanno bisogno di Te, anche quelli che non lo sanno, e quelli che non lo sanno, assai più di quelli che lo sanno» (G. Papini).
Agire
Medito sulle opere di misericordia e voglio esercitare oggi quelle di cui le circostanze mi presentano l’occasione. Ringrazio Dio per gli incontri che oggi mi sono dati.
Meditazione a cura di mons. Edoardo Aldo Cerrato, vescovo di Ivrea, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonament info@edizioniart.it