Di mamme ce ne sono due, secondo la Giunta Marino. È stato infatti trascritto presso il Registro dello Stato Civile del Comune di Roma l’atto di nascita di un bambino di circa 4 anni con due mamme, un’argentina e una cittadina romana. Nato a Buenos Aires tramite fecondazione artificiale, il bambino è già riconosciuto figlio delle due donne in Argentina.
Come spiegano dall’assessorato alle Pari Opportunità del Campidoglio, la decisione è giunta dopo attenta valutazione degli uffici competenti e in linea con la sentenza della Corte d’Appello di Torino che ha permesso nel capoluogo piemontese il riconoscimento della trascrizione di un atto di nascita analogo.
La notizia ha già suscitato polemiche. La Manif pour Tous Italia definisce la scelta del Comune di Roma “una gravissima forzatura ideologica del Diritto italiano”. Spiega una nota diffusa dall’associazione che “in Italia infatti la fecondazione eterologa è vietata per donne single o per coppie di due donne, e ciò nella convinzione che sia nell’interesse superiore del minore crescere con una mamma e un papà, e che i figli non sono l’oggetto di un diritto”.
Pertanto, si legge ancora, “incatenare un bambino allo status fittizio progettato da due donne contro i suoi stessi interessi e diritti è l’ennesimo atto di propaganda politica di un’amministrazione che ha fatto della rottamazione della famiglia naturale la sua fissazione”. La Manif ricorda che “la legge tutela in assoluto quel bambino a prescindere dal legame con la compagna della madre”.
L’appello della Manif pour Tous Italia al Comune di Roma è dunque di “interrompere questa oscena propaganda sulla pelle altrui” con lo scopo “di ingraziarsi il consenso elettorale delle associazioni gay”. Una richiesta, infine, è rivolta anche al Ministero dell’Interno e alla Prefettura affinché siano intraprese “le procedure necessarie a ristabilire la vigenza dello Stato di Diritto anche nei confini del Comune di Roma”.