Albania: Corte di Cassazione di Tirana chiude chiesa cattolica ad Elbasan

La sentenza, divenendo operativa, obbliga a restituire il terreno e liberarlo dalla Chiesa e dal Centro pastorale lì posti

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È in atto da anni una controversia sulla proprietà della Chiesa Cattolica in Albania su cui sorgono la Chiesa e il Centro pastorale di Elbasan, affidati alle cure pastorali dei religiosi orionini fin dal 1992. È l’unica Parrocchia cattolica in una vasta Provincia di oltre 125.000 abitanti.

I religiosi dell’Albania – come riferisce il sito della Congregazione Don Orione – hanno trasmesso alla direzione generale dell’Opera a Roma la loro seria preoccupazione per le sorti della Chiesa San Pio X, nella popolosa città di Elbasan.

Tutto sembrava dovesse risolversi tramite una Commissione istituita tra Governo albanese e Chiesa cattolica, come previsto dal Concordato e, invece, giunge la notizia che una Commissione giudicante della Cassazione di Tirana, riunitasi giovedì 5 febbraio scorso, si è espressa in maniera definitiva respingendo il ricorso della Chiesa cattolica di Albania e della Avvocatura dello Stato sulla questione del terreno ad Elbasan. La sentenza, divenendo operativa, obbliga a liberare il terreno da tutti gli oggetti lì posti (cioè la Chiesa e il Centro pastorale) e a restituirlo.

Tale decisione contro la Chiesa cattolica è ingiusta e va a minare le buone relazioni e la libertà religiosa in Albania. Infatti, questo terreno fu venduto 20 anni fa dallo Stato alla Chiesa cattolica e su di esso è stata costruita la Chiesa e il Centro pastorale con la licenza edilizia rilasciata dalle autorità competenti locali. Si diede cosi alla minoranza dei fedeli cattolici la possibilità di avere un luogo di culto ed un centro giovanile. L’inaugurazione avvenne nel 1997 e, nel 2007, un cittadino mussulmano ha rivendicato l’antica proprietà della sua famiglia di quel medesimo terreno e il Tribunale gliel’ha riconosciuta.

Don Flavio Peloso, superiore generale degli Orionini, interpellato sulla questione, ha dichiarato: “Da tempo seguo da vicino la questione perché va ben al di là di una controversia di proprietà e coinvolge il rispetto della Chiesa cattolica come tale. I miei Confratelli sono allarmati – verrebbe demolita la Chiesa in cui stanno spendendo la loro vita e che è frutto di tanti sacrifici della Congregazione! -, ma confidano in una pronta azione della Conferenza Episcopale Albanese e della Nunziatura Apostolica per giungere a una soluzione giusta della controversia”.

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ZENIT Staff

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