È di 31 morti e 12 dispersi finora il bilancio dell’incidente aereo avvenuto ieri, mercoledì 4 febbraio, a Taiwan, dove un aereo della TranAsia Airways partito da Taipei verso l’isola di Kinmen è caduto in un fiume poco dopo il decollo. 53 erano i passeggeri a bordo del velivolo e cinque i membri dell’equipaggio.
Appresa la notizia della tragedia, Papa Francesco ha espresso il suo cordoglio e le sue condoglianze ai familiari delle vittime in un messaggio all’arcivescovo di Taipei Hung Shan-chuan, a firma del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin.
“Il Santo Padre vuole offrire le sue sentite condoglianze alle autorità civili e assicurare alle famiglie delle vittime e dei dispersi la sua vicinanza spirituale”, si legge nel messaggio rilasciato ai media dalla Nunziatura apostolica.
Il Papa – recita il testo – “prega per il riposo eterno dei morti, e invoca forza e conforto di Dio sui feriti e su coloro che sono in lutto”.
Secondo fonti locali, i soccorritori stanno ancora cercando dodici persone tra i diversi passeggeri, i quali molti provenivano dalla Cina. Una quindicina di persone sono state tratte in salvo durante la giornata di ieri, tra cui un bimbo di due anni. Oltre ai soccorritori e ai soldati, in queste ore stanno lavorando febbrilmente anche 60 sommozzatori, impegnati a perlustrare le acque del fiume Keelung dove l’aereo è precipitato.
Intanto si continua ad indagare sulle cause e le modalità dell’incidente. Sempre ieri è stata recuperata la scatola nera dell’aereo che dovrà essere esaminata con attenzione. Stando alle prime indiscrezioni causa dell’incidente sarebbe stato un guasto a uno dei motori dell’aereo.