“L’elezione del presidente della Repubblica è uno dei momenti più importanti per la vita della nazione e l’elezione di Sergio Mattarella, avvenuta con larga maggioranza, è un importante segno di unità per il nostro popolo”. Così Carlo Costalli, presidente del Movimento cristiano lavoratori (Mcl), esprime “grande soddisfazione per l’elezione del presidente Mattarella”. Per Costalli, “una cultura cattolico-popolare sarà garanzia per un’attenzione particolare alla dignità delle persone e del lavoro, ai problemi e bisogni della nazione, senza partigianeria, ma con un carico di speranza di cui il Paese ha tanto bisogno”.

Soddisfazione per il primo discorso ufficiale pronunciato dal neo-presidente della Repubblica arriva anche dalla Comunità di Sant'Egidio. "Si tratta di parole vicine alle fasce più deboli della popolazione e a chi offre il proprio contributo al servizio degli altri - si legge in una nota -. Il riferimento alla necessità di eliminare le 'nuove emarginazioni' e di favorire a tutti i livelli una maggiore integrazione della società italiana aiuta a ricostruire il tessuto sociale della nostra società, ferita dalla crisi. Emerge un’attenzione particolare ai malati, alle persone disabili, agli anziani in difficoltà e alla famiglia insieme all’espressione di amicizia nei confronti delle comunità straniere presenti in Italia".

"Il passaggio sui profughi che arrivano in Europa e l’incoraggiamento a chi in Italia li ha soccorsi invitano ad assumere una maggiore responsabilità di fronte a fenomeni che non si possono liquidare in modo semplicistico, innalzando muri. La memoria degli attentati che hanno segnato il nostro Paese, come quello del 1982 alla sinagoga di Roma – 'Stefano Taché aveva solo due anni, era un nostro bambino, un bambino italiano' - il ricordo dei connazionali ancora in ostaggio nei Paesi in guerra e il ringraziamento al lavoro svolto dalla cooperazione internazionale, rivelano l’attenzione di Mattarella alla parte migliore del Paese. La particolare sintonia con Papa Francesco e con la sua denuncia della corruzione, insieme alla decisa presa di distanza di chi utilizza la religione per portare avanti disegni di violenza e di guerra, fa sperare in nuove, importanti, occasioni per far crescere la pace e la comprensione tra i popoli".