"Tacciano le armi nella mia amata Siria"

L’appello di Papa Francesco, al termine dell’Udienza generale, affinché si ponga fine alla guerra nel Paese mediorientale che in tre anni ha causato oltre 150mila morti

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Ancora un appello di Papa Francesco per “l’amata Siria”. Al termine dell’udienza generale, il Pontefice ha invocato la pace per il Paese martoriato dai tre anni di guerra civile che, secondo le stime, pare abbia causato oltre 150 mila morti, di cui oltre 50 mila civili.

Tra questi anche padre Frans van der Lugt, il 75enne gesuita olandese, in Siria dal 1966, ucciso lunedi scorso davanti al suo convento ad Homs, una delle città più a rischio.

Il Papa ha ricordato il suo confratello: “Un uomo – ha detto – che ha sempre fatto del bene a tutti, con gratuità e amore”, che è stato “amato e stimato da cristiani e musulmani”. “La sua brutale uccisione – ha aggiunto il Santo Padre – mi ha riempito di profondo dolore e mi ha fatto pensare ancora a tanta gente che soffre e muore in quel martoriato Paese – la mia amata Siria! – già da troppo tempo preda di un sanguinoso conflitto, che continua a mietere morte e distruzione”. 

In particolare, il pensiero di Francesco è andato “alle numerose persone rapite, cristiani e musulmani, siriani e di altri Paesi, tra le quali ci sono vescovi e sacerdoti”. “Chiediamo al Signore che possano presto tornare ai loro cari e alle loro famiglie e comunità”, ha detto. E ha esortato i fedeli a pregare per la pace in Siria e nell’intera regione.

Prima della conclusione, il Papa si è rivolto ai responsabili siriani e alla comunità internazionale, ai quali ha indirizzato accorate parole: “Per favore, tacciano le armi, si metta fine alla violenza! Non più guerra! Non più distruzione! Si rispetti il diritto umanitario, si abbia cura della popolazione bisognosa di assistenza umanitaria e si giunga alla desiderata pace attraverso il dialogo e la riconciliazione”.

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ZENIT Staff

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