Amore e ragione per superare la cultura dello scarto

Verrà presentato domani, al Regina Apostolorum, il libro di Carlo Valerio Bellieni “L’ABC della Bioetica”

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Il libro si presenta come un glossario ragionato di bioetica con testi brevi e piacevoli, facili da leggere. I contenuti sono frutto di meditazioni ragionate e approfondite. Il fine è quello di cogliere il senso della pratica bioetica. Sostiene l’autore che il problema non è se “questo si può fare” o “questo non si può fare”, ma capire cosa “è meglio e giusto fare”.

Non si parla di norme, ma si cerca d’introdurre chi legge al ragionamento senza sopraffare la dignità ed il cuore umano. Per ogni voce del glossario ci sono dei riferimenti bibliografici per approfondire il significato del termine.

Bellieni insegna Terapia Neonatale alla Scuola di Specializzazione in pediatria dell’Università di Siena. È membro della European Society of Pediatric Research, del Direttivo Nazionale del gruppo di Studio sul Dolore della Società Italiana di Neonatologia, della Pontificia Accademia Pro Vitaed è stato membro del Comitè Scientifique des Journèes Francophones de Rècherche en Nèonatologie. È membro del direttivo nazionale dell’associazione Scienza e Vita ed è Segretario del Comitato di Bioetica della Società Italiana di Pediatria.

È editorialista de L’Osservatore Romano, scrive sul quotidiano Avvenire, collabora con ZENIT, Il Sussidiario, L’Occidentale. Da anni è impegnato nella ricerca nel campo della neurofisiologiae della sensorialitá feto-neonatale. Ha brevettato apparecchi elettromedicali per la valutazione del dolore del neonato e per l’insonorizzazione delle termoculle neonatali. Dirige la collana di bioetica dell’editore Cantagalli. ZENIT lo ha intervistato.

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Perchè questo libro? Crede che non ci sia abbastanza conoscenza vera dei termini di bioetica? 

Bellieni: C’è tanta confusione sui termini della bioetica, e questo richiede di puntualizzarli; questo libro è un contributo a questo lavoro che, rivolgendosi ad un pubblico vasto, può poi trovare maggior approfondimento in testi specifici. ma bisogna rifondare le basi, perché se domandate in giro cosa è un feto, che ocsa è l’eutanasia troverete tante risposte spesso sbagliate magari non moralmente ma almeno scientificamente. 

Quale criterio ha usato per scegliere i 28 termini di cui dà una lettura originale?

Bellieni: Sono i termini più usati nel dibattito sui temi etici, un ABC per imparare le prime parole. Perché per ricostruire un vocabolario non si può poretendere tutto e subito. La maggior parte dei termini sono stati scelti per la contiguità col mio lavoro di medico e neonatologo di oltre vent’anni. 

Nell’introduzione al libro, lei parla di tre chiavi di lettura e cioè realismo, ragione ed empatia. Può spiegarci che cosa intende dire?

Bellieni: Che oggi si pensa a torto che la bioetica sia solo quella delle norme: “Si fa”, oppure “Non si fa”. Invece l’etica, la morale, nasce in primis dall’amore: un gesto può essere anche innocuo, ma se non è basato sull’interesse per l’altro, sull’amore per l’altro, allora nasce male, è un gesto burocratico. Ma l’amore non basta, perché deve basarsi anche sulla ragione e sul realismo: infatti per amore si rischia di fare del male, se non si considerano tutti i dati della questione (realismo) e non si considera il significato del gesto che si compie o del soggetto che si ha davanti (ragione).

In conclusione afferma che la cultura dello scarto va superata da una cultura dell’amore e della ragione. Può dirci di più?

Bellieni: Respiriamo tutti la cultura dello scarto, che è proprio la negazione dell’amore e della ragione, dato che tramuta la creazione o una sua parte in qualcosa che si può o si deve buttar via. Bisogna ricostruire una cultura dell’amore e della ragione, entrambe ali di una buona etica. Senza l’una o l’altra, un gesto anche nobile resta zoppo.

Tra l’altro, è stata proprio ZENIT ad ospitare e diffondere molte delle sue osservazioni e suggestioni, anche per quanto riguarda “L’ABC della bioetica”… 

Bellieni: Sono grato a ZENIT per la possibilità che mi ha offerto in questi anni di pubblicare le mie osservazioni e le storie che reputavo di commentare. Tuttavia, ZENIT – come altri giornali in cui scrivo – non compare citato in questo libro perché la bibliografia è volutamente scarna, mi autocito veramente pochissimo (solo 3 volte), e – oltre al catechismo e alcuni discorsi papali – cito solo testi scientifici laici. ZENIT ha avuto la cortesia di pubblicare periodicamente le pagine di questa raccolta, e in questo ha fatto un regalo a me, e spero gradito ai lettori.

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Per ogni informazione sull’incontro:

Tel: +39 06 665431

info@upra.org

www.upra.org

Facoltà di Bioetica: Emmanuele Di Leo edileo@upra.org

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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