Ricorrenza di grandissimo valore, la 36° Giornata per la Vita che si celebrerà il prossimo 2 febbraio è una pietra miliare nello smarrimento morale dei nostri tempi privi di chiari segni orientativi, dove gli individui embrano muoversi alla cieca o guidati da ingannevoli e illusorie indicazioni.
La Giornata riaccende i riflettori sulla sacralità della vita, sulla dignità e inviolabilità della persona umana, ma anche sulle persistenti minacce prodotte dalla cultura di morte, che identifica la fragilità la debolezza e la sofferenza come materiale di scarto. Una cultura del rifiuto che siamo chiamati a contrastare e sostituire con una cultura dell’accoglienza.
“La cultura dell’incontro è indispensabile per coltivare il valore della vita in tutte le sue fasi: dal concepimento alla morte, educando e rigenerando di giorno in giorno, accompagnando la crescita verso l’età adulta e anziana fino al suo naturale termine, e superare così la cultura dello ‘scarto’. Si tratta di accogliere con stupore la vita, il mistero che la abita, la sua forza sorgiva, come realtà che sorregge tutte le altre, che è data e si impone da sé e pertanto non può essere soggetta all’arbitrio dell’uomo”.Queste le testuali parole del messaggio del Consiglio Episcopale Permanente per la 36° Giornata per la Vita .
“Generare il futuro” recita il titolo che efficacemente sintetizza il senso dell’intero messaggio. Perché solo dalla difesa della vita e dalla cultura dell’incontro possiamo sperare nel futuro dell’umanità. Difesa ed accoglienza della vita specie della vita fragile, “marginale”, “di poco valore”, come antidoto dei processi distruttivi, tendenti ad eliminare debolezze, limitazioni, incapacità .
Per riaffermare con rinnovato vigore e per dare testimonianza di un impegno ininterrotto, il popolo della vita di Ascoli Piceno si riunirà nella ‘Sala docens’, sabato 1° febbraio, alle 16.30 , per la tradizionale celebrazione della ricorrenza, promossa dal Movimento per la Vita e dal Centro Accoglienza Vita. Ripeteranno quindi il loro “Sì alla Vita” e con le parole di Papa Francesco diranno che la difesa della vita “è l’aver cura l’uno dell’altro nella famiglia: i coniugi si custodiscono reciprocamente, poi come genitori si prendono cura dei figli, e col tempo anche i figli diventano custodi dei genitori”.
Le iniziative del MpV e del CAV sono rivolte all’accoglienza della vita che germoglia in condizioni difficili, offrendo alternative alle soluzioni “sbrigative” facilmente agibili. Ad esempio, a donne-mamme che spesso non sanno quello che fanno: troppo spesso l’interruzione della gravidanza viene presentata come unica via di uscita. Da quale male poi? Dal male di avere un figlio! Mai viene detto loro che quella gemma è già un bambino che nascerà.
Questo non si vede, non si vuol vedere. Si sappia però che c’è un popolo pronto ad accogliere i bambini ai quali non è consentito venire alla luce, ai quali è negato il diritto di nascere: il popolo della vita. La mente va alla indimenticabile Eugenia Scornavacca, fondatrice del Movimento per la Vita e del CAV di Ascoli Piceno, infaticabile promotrice di iniziative di accoglienza e difesa della vita il cui testamento ricalca un recente monito del Santo Padre Francesco: “Un popolo che non si prende cura degli anziani e dei bambini e dei giovani non ha futuro, perché maltratta la memoria e la promessa”. Facciamo nostro questo insegnamento celebrando la 36° Giornata per la Vita! Facciamoci popolo della Vita!
* Il dott. Paolo Fermani è il Presidente del Movimento per la Vita di Ascoli Piceno