Portavo, ogni volta che si presentava l’occasione, uno dei miei libretti appena stampato, ad una famiglia vicina al convento.
Lo davo indifferentemente al marito o alla moglie o ad uno dei figli, sapendo che lo avrebbero letto insieme, come mi assicurava mamma Lucrezia: “Ne leggiamo una pagina alla sera per mettere l’anima nella pace, prima di andare a riposo”.
Incontro il marito Ruperto:
-“Perché non mi porta l’ultimo libretto”? , mi chiede secco, secco.
-“L’ultimo, l’ho consegnato a Lucrezia”.
-“Ma a me…perché no?”
Non ebbi il tempo di continuare la conversazione…Ma non ce n’era bisogno per cogliere che tra i due serpeggiava già il demone della divisione. Ci voleva poco a capire che quando in casa, in convento, in comunità, non regna la comunione…è l’ora della moltiplicazione di tanti beni quanti sono i componenti la famiglia.
Nella divisione non è possibile “povertà” intesa come la vita evangelica di “ciò che è mio è tuo”, né “castità” intesa come amore indivisibile, né “obbedienza” intesa come attenzione al volere dell’altro.
Il figlio Nanni mi confida che, nel periodo di rottura, papà e mamma avevano acquistato due video in camere separate. Ora che hanno ripreso e riguadagnato il paradiso dell’unità, prima sono tornati all’unica televisione… ora consacrati dall’amore, non guardano neppure quella: “Sono diventati, l’uno all’altra, preziosa televisione”.
Ciao da p. Andrea
Per richiedere copie dei libretti di padre Andrea Panont e per ogni approfondimento si può cliccare qui.