Domenica 2 febbraio ricorrerà la 36ª Giornata nazionale per la vita sul tema “Generare futuro” che la diocesi di Roma celebrerà con diverse iniziative. Nella stessa giornata di domenica il vescovo ausiliare Lorenzo Leuzzi, incaricato del Centro diocesano per la pastorale sanitaria e direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato, presiederà la Messa, alle 10.30 nella chiesa di Santa Maria in Traspontina (via della Conciliazione), con i rappresentanti della comunità accademica della Capitale e i volontari delle associazioni che si impegnano a favore della vita, come il Movimento per la vita romano e il Segretariato sociale per la vita.
Al termine della liturgia i partecipanti si recheranno in corteo con il cardinale vicario Agostino Vallini a piazza San Pietro per la recita dell’Angelus insieme a Papa Francesco. Sempre domenica, in 120 parrocchie della diocesi, il Movimento per la vita romano distribuirà 12mila primule, «simbolo della forza della vita che nasce, cresce e fiorisce anche nelle condizioni più sfavorevoli», e materiale informativo sul valore e l’unicità di ogni vita, dal concepimento alla morte naturale.
«La Giornata per la vita – spiega il vescovo Leuzzi – chiama a interrogarci sulla dimensione procreativa del rapporto di coppia e sulle condizioni mediche, sociali e culturali che caratterizzano, oggi, la gravidanza. In questo contesto, il contributo della comunità accademica è importante per favorire quelle ricerche capaci di difendere la dignità della nascita come momento imprescindibile per generare il futuro della nostra società».
E sarà proprio la comunità accademica romana, in particolare quella dei dipartimenti di ginecologia, ostetricia e neonatologia della Sapienza, della Cattolica, di Tor Vergata e del Campus Biomedico, ad animare i due convegni di sabato 1 febbraio. Nel primo, che si terrà all’ospedale Sant’Andrea dalle 8.30 alle 13.30, «rifletteremo sulle cause della denatalità – anticipa Donatella Caserta, ordinario di Ginecologia e Ostetricia alla Sapienza -, e sulla promozione della salute procreativa. Particolare interesse si avrà inoltre nello sviluppo delle tematiche della gravidanza legate al mondo del lavoro, in considerazione delle limitazioni poste dalla mancanza di un tessuto sociale che permetta di conciliare la vita di madre con quella di donna inserita in un ambiente lavorativo».
A indagare sulle problematiche mediche e sociali del nascere oggi in Italia sarà, invece, il convegno promosso dai dipartimenti di neonatologia delle università romane che si terrà, nello stesso orario del precedente, presso il Policlinico Umberto I. «L’incontro sarà anche l’occasione per riflettere su come la crisi economica abbia determinato un peggioramento delle condizioni di vita dell’infanzia – sottolinea Mario De Curtis, ordinario di Pediatria alla Sapienza -. I nati da donne che, per condizioni socioeconomiche svantaggiate, hanno difficoltà di accesso ai servizi sanitari in gravidanza sono esposti a un rischio maggiore di malattia. In più, c’è da registrare che i livelli di mortalità neonatale ed infantile sono più elevati nelle regioni meridionali, ma in modo inaspettato anche nel Lazio, dove nascono circa il 10% dei bambini italiani».
Infine al Teatro Argentina, lunedì 3 febbraio, la chiusura delle iniziative diocesane. Alle 18 il Forum cultura pace vita, in sinergia con l’Ufficio per pastorale universitaria, promuove un convegno su “La famiglia oggi”: «Rifletteremo sulle sfide sociali, culturali e antropologiche per la famiglia in rapporto all’economia e al lavoro – spiega Sergio Bernardini, ordinario di Biochimica clinica a Tor Vergata e coordinatore del Forum -. Durante la serata verrà proiettato un filmato realizzato dai presidenti delle associazioni del Forum per proporre iniziative e testimonianze che nascono dalla vita e dalle attività delle stesse associazioni»