L'Unitalsi in preghiera per padre Paolo Dall'Oglio

In tutto il mondo, un momento di spiritualità per ricordare il gesuita e tutti i rapiti nel paese siriano

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Il 29 luglio scorso padre Paolo Dall’Oglio, veniva rapito a Raqqa, città della Siria controllata dalle milizie islamiste dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante. Da allora non si è più avuta notizia.  “Ricordo ancora l’amore con il quale padre Paolo durante la sua partecipazione al pellegrinaggio Nazionale a Lourdes nel 2008, si soffermava con gli ammalati; un uomo che ha dedicato la la sua vita di gesuita alla Siria e al dialogo tra le sue anime culturali e religiose – ha commentato Salvatore Pagliuca, Presidente Nazionale Unitalsi. 

“Credo sia importante sottolineare oggi a sei mesi dal rapimento, come in un suo intervento a Lourdes, padre Dall’Oglio si sia soffermato proprio sul concetto della solitudine dell’uomo, come essa parta da lontano, dalle Sacre Scritture, ponendoci l’esempio di Maria, oppure di Gesù”. “La stessa solitudine in cui forse oggi è imprigionato, la stessa solitudine spiegava allora padre Paolo, ‘dignitosa e discreta della sua sorgente divina che nella generosità del sacrificio e dell’appartenenza al gruppo, trova la condizione di vita morale autentica’”.

“A nome di tutta la comunità unitalsiana – ha concluso il Presidente Pagliuca – voglio esprimere la più profonda solidarietà alla famiglia e raccogliere l’invito a partecipare ai vari momenti di preghiera indetti in Italia e in Europa, con l’augurio di rivederlo presto in libertà ed in uno dei nostri pellegrinaggi”.

Mercoledì 29 gennaio, in diverse città d’Europa e del Medio Oriente si terranno momenti di preghiera per ricordare padre Dall’Oglio, la sua Comunità in Siria e tutti i rapiti nel Paese.  A Milano, presso la chiesa di San Fedele dei gesuiti, in piazza San Fedele, sarà celebrata una messa alle ore 19.30. Stesso orario a Roma, nella chiesa di San Giuseppe, in via Francesco Redi 1 (zona Nomentana). Iniziative analoghe si svolgeranno contemporaneamente a Beirut, Berlino, Bruxelles, Doha, Dubai, Ginevra, Grenoble, Montreal, Parigi e Sulaymaniah, nel nord dell’Iraq, dove padre Paolo ha aperto in tempi recenti una nuova comunità di preghiera e dialogo interreligioso.

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ZENIT Staff

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