Dopo la recita della preghiera mariana dell’Angelus con i numerosi fedeli in piazza San Pietro, Papa Francesco ha lanciato un vigoroso appello a tutte le parti coinvolte nel conflitto ucraino. “Sono vicino con la preghiera all’Ucraina – ha detto il Pontefice – in particolare a quanti hanno perso la vita in questi giorni e alle loro famiglie”. Ha quindi auspicato “che si sviluppi un dialogo costruttivo tra le istituzioni e la società civile e, evitando ogni ricorso ad azioni violente, prevalgano nel cuore di ciascuno lo spirito di pace e la ricerca del bene comune!”.
Intanto, in Ucraina, le Chiese cristiane hanno offerto la loro mediazione tra il governo e le forze dell’opposizione per fermare l’ondata di violenza nel Paese che sembra non placarsi. Come riferisce l’agenzia cattolica Risu, il presidente Yanukovych ha incontrato, venerdì scorso, diversi esponenti del Consiglio delle Chiese e delle organizzazioni religiose ucraine, tra cui l’arcivescovo maggiore di Kyiv-Haly, Sviatoslav Shevchuk.
Il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina ha espresso profonda preoccupazione per le terribili proteste di piazza che, in origine pacifiche. Nei colloqui – informa l’agenzia – Shevchuk ha ribadito che “la Chiesa è stata e sarà sempre dalla parte del popolo” e ha denunciato al presidente le difficoltà incontrate dai sacerdoti di portare assistenza spirituale ai manifestanti. La loro presenza – ha ricordato l’arcivescovo – “è stata fondamentale per placare gli animi e cercare di mantenere il carattere pacifico delle proteste”. Dopo l’incontro, rispondendo alle domande dei giornalisti, il presule ha dichiarato che saranno i fatti a dimostrare le vere intenzioni di Yanukovych.
Sempre al Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina è giunto poi un messaggio della Conferenza episcopale canadese, in cui il presidente mons. Paul-André Durocher ha assicurato solidarietà e preghiera a tutto il popolo ucraino. “Preghiamo – si legge nella lettera – perché in Ucraina siano garantiti tutti i diritti e le libertà, in particolare il diritto alla vita e alla dignità, la libertà di coscienza e religione, come anche la libertà di espressione e l’autonomia del governo”.