Hollande-Papa Francesco: permangono le divergenze

Il molto atteso primo incontro tra il presidente francese e il Pontefice ha confermato sia la sostanziale sintonia in politica estera che le forti differenze in materia antropologica

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Permangono forti divergenze, difficilmente ricomponibili, in materia di vita e famiglia. Si conferma una generale sintonia di vedute nell’ambito della politica estera. In sintesi è quanto emerge dall’incontro in Vaticano tra papa Francesco e il presidente francese Hollande. Le divergenze traspaiono anche nel comunicato vaticano e nella dichiarazione resa alla stampa da Hollande dopo l’incontro, presso il Centre Saint-Louis de France: in quest’ultima si pone l’accento in primo luogo e quasi solo sulle questioni internazionali, nel primo invece i temi di politica interna riguardanti i ‘valori non negoziabili’ sono in evidenza e si dice esplicitamente che sono stati “esaminati argomenti d’attualità come famiglia, bioetica, rispetto delle comunità religiose e tutela dei luoghi di culto”.

Per la prima volta Hollande ha posto piede in Vaticano, una visita cui il presidente francese annetteva grande importanza dati i duri e prolungati scontri in patria con la maggioranza dei cattolici (e, secondo anche l’ultimo sondaggio di “Le Parisien”, dei francesi) in materia di riconoscimento dei “matrimoni gay”. Del resto l’opposizione persiste massiccia – vedi anche le ricorrenti manifestazioni in tutto il Paese delle ‘Sentinelle in piedi’- sebbene la legge sia stata votata ad aprile (famoso il “Chassez les ennemis de la démocratie!” di Claude Bartolone, presidente dell’ Assemblée nationale ) e promulgata a maggio. La speranza di Hollande era che l’incontro con un Papa ritenuto “progressista” potesse giovargli sul piano della popolarità. Per questo la delegazione comprendeva– oltre al ministro dell’interno e dei culti Manuel Valls e ad altri politici – un religioso francese che era stato rapito in Camerun, la direttrice del quotidiano cattolico “La Croix”, un esponente della rivista “Témoignage chrétien” e il presidente della Caritas francese. Tuttavia le divergenze gravi in materia antropologica restano tutte e prevedibilmente la visita non porterà a un miglioramento delle relazioni tra l’Eliseo e il mondo cattolico.

L’incontro di Hollande con Francesco è durato 35 minuti (e con il Segretario di Stato Parolin 45 minuti). Assai più del consueto, a riprova del fatto che si è andati molto al di là delle questioni di politica estera, riguardanti soprattutto la pace in Medio Oriente e la tutela dei cristiani in Siria, in Iraq ed anche in un Libano che potrebbe esplodere (non a caso Hollande ha voluto citare il Paese dei Cedri tra quelli dei cristiani in pericolo). Sempre in politica estera si è discusso della situazione siriana (lì Hollande resta molto duro nei confronti di Assad e ha esortato il Vaticano a incontrare i ribelli della ‘coalizione nazionale’) e di quella in Stati come la Repubblicana Centrafricana. Si è parlato di Lampedusa e di migrazioni, oltre che di protezione dell’ambiente, di “grande importanza” per Hollande (il Papa, ha detto, sta lavorando a un testo per la prossima Conferenza mondiale sul clima).

L’incontro è però iniziato in un clima assai teso, con un Papa insolitamente serio, a causa dei problemi antropologici sul tappeto. E’ infatti molto difficile una sintonia tra chi, come Francesco, ha rilevato anche recentemente che “desta orrore il solo pensiero che vi siano bambini vittime dell’aborto” e chi, come il governo francese, definisce l’aborto “un diritto” (nuova legge sulle ‘pari opportunità’). Così per la questione dei “matrimoni gay” e per quella dell’ “utero in affitto”; nel comunicato vaticano si ricorda poi non a caso la necessità di rispettare le comunità religiose e i luoghi di culto, derise le prime e profanati i secondi con sempre maggiore intensità, come hanno voluto evidenziare mercoledì in una ‘supplica’ trasmessa al Papa e firmata fino ad oggi da oltre 120mila giovani cattolici francesi. Nella sua dichiarazione post-incontro Hollande ha inneggiato alla laicité, che “garantisce il rispetto di tutte le religioni” e permette in particolare il dibattito con “la Chiesa cattolica grazie a un organismo di dialogo che si riunirà presto, in primavera, presente il primo ministro e aperto a ogni argomento”.  Da notare anche l’invito che Hollande ha rivolto al Papa per una visita in Francia, che potrebbe essere “un momento importante del suo pontificato”: formale, sincero? Chissà.

Intanto nella notte tra il 23 e il 24 gennaio un ordigno rudimentale è esploso non lontano dalla chiesa di sant’Ivo dei Bretoni (che fa parte del patrimonio francese a Roma) e nella successiva mattinata c’è stato un falso allarme-bomba in piazza san Pietro: fin qui nessuna rivendicazione.

[Tratto da www.rossoporpora.org. L’articolo appare in versione leggermente ridotta nel ‘Corriere del Ticino’ del 25 gennaio 2014]

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Giuseppe Rusconi

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