Il Patriarca della Chiesa Greco-Cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk ha rivolto un appello ai suoi connazionali a desistere dalla violenza e fermare il bagno di sangue.

“Con grande sgomento e tristezza prendiamo atto degli eventi che stanno accadendo a Kiev – ha dichiarato il Patriarca -. In considerazione di queste eccezionali circostanze, mi voglio appellare a tutti i fedeli della chiesa, agli ucraini e a tutte le persone di buona volontà. In nome di Dio, mettiamo fine a questo bagno di sangue!”.

Shevchuk ha poi aggiunto: “La violenza non è mai il modo di costruire uno stato libero ed indipendente”, né potrà mai “riconciliare i cuori” o portare ad alcun “esito positivo”.

Un appello specifico è stato rivolto dal Patriarca alle autorità ucraine: “Ascoltate la vostra gente, non usate violenza, né meccanismi repressivi contro di loro”.

Ai leader politici del paese, Shevchuk chiede di assumersi la propria “responsabilità per il futuro della vostra gente”, mentre ai cittadini, ai membri delle varie ONG, in particolare ai dimostranti a Maidan, ha “supplicato” di riportare la protesta ad una “natura pacifica”.

“Non permettete che le emozioni portino via il meglio di voi stessi – ha detto loro il Patriarca -. Né la paura, né l’aggressione, né la rabbia sono mai di aiuto al nostro futuro”.

Alla magistratura Shevchuk chiede di “ascoltare la voce della propria coscienza” e di ricordarsi che “non c’è giustizia senza verità”.

“Chiedetevi perché la gente vi chiama ‘vostro onore’ – dice ancora il Patriarca ai giudici ucraini -. Non offuscate il vostro onore con decisioni ingiuste”.

Un ultimo appello è rivolto all’episcopato e al clero, perché “specialmente in un tempo come questo” sappiano “vegliare sulle anime” loro affidate, raggiungano “i loro cuori e le loro menti”, con le loro “parole di pace” e proclamino “la pace del Vangelo di Cristo”.