“Con il freddo, con il caldo, con la pioggia, con il vento”, gli uomini e le donne dell’Ispettorato di Pubblica Sicurezza presso il Vaticano, sono “sempre” lì: al fianco e al servizio del Successore di Pietro. Per questo Papa Francesco, ricevendoli tutti stamane in udienza nella Sala Clementina, non ha potuto far altro che dire “grazie” per il prezioso servizio svolto.
“Tutti – ha affermato il Pontefice – siamo consapevoli della necessità di operare sempre affinché sia tutelata la peculiarità di questo luogo singolare, preservandone il carattere di spazio sacro e universale”. L’Ispettorato di Pubblica Sicurezza, istituito nel 1945 come “Ufficio speciale San Pietro”, si dedica infatti alle attività che spettano all’autorità italiana per ciò che riguarda la protezione del Papa e di vigilanza ai palazzi della Santa Sede.
Un compito che per essere svolto al meglio, ha osservato il Pontefice, necessita di “una vigilanza discreta ma attenta”. “In effetti, in Piazza San Pietro la gente è serena, si muove tranquilla, gusta un senso di pace. E questo anche grazie a voi, che vigilate sull’ordine pubblico”, ha soggiunto. Tuttavia, insieme alla “gentilezza e dedizione”, è necessario per questo lavoro una buona “preparazione tecnica e professionale” – ha proseguito il Santo Padre – soprattutto per far fronte ai momenti di maggiore affollamento di fedeli. Come, ad esempio nei giorni del Conclave, dove gli agenti di Pubblica Sicurezza hanno lavorato giorno e notte “perché tutto si svolgesse con ordine e tranquillità”. E questo “tutti lo sanno”, ha confermato Bergoglio, tutti sono certi“di poter contare sulla vostra cordiale assistenza”.
Prima di salutare i presenti, il Papa ha infine espresso il proprio personale auspicio affinché il periodo trascorso nel servizio presso la Santa Sede si riveli “un’opportunità di crescere nella fede”: “È importante riscoprire il messaggio del Vangelo e accoglierlo in profondità nella propria coscienza e nel concreto della vita quotidiana – ha concluso – testimoniando con coraggio l’amore di Dio in ogni ambiente, anche in quello del lavoro”.