Se tu passi attraverso le colline di Bréndola, ai margini di Monte Berico, ti imbatti in una chiesa grande e maestosa.
Man mano che ti avvicini al fabbricato, devi attraversare una zona abbandonata; il sentiero che vi accede è seminato di rovi e sterpi; all’interno ti assale un senso di desolazione; ti trovi dentro un vano immenso, avvolto e sepolto da un silenzio privo di significato, i tuoi piedi poggiano su un pavimento coperto da erbacce e sporcizia.
Ti soffermi e quel silenzio urla il suo “perché”? : tutto questo è frutto d’un’opera bella nata da divisione e compiuta da insana competizione. Mi sono rivolto all’amico che mi accompagnava: questo è uno degli scandali… “necessari” perché ancora una volta ti ammonisce e assicura che senza la carità non può nascere nulla di buono: non rimarrà pietra su pietra.
Non può reggere neppure una chiesa se non è costruita e non è sorretta dall’unità. Invano spendono energie coloro che vi operano se non sono “pietre vive”, vivificate quotidianamente dal cemento di comunione che è la Chiesa stessa.
Ciao da p. Andrea
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