Sani o malati?

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Cammina, insegna, chiama, si siede a tavola e ancora una volta si scontra con i farisei. Il Vangelo odierno ci mostra ancora l’incalzante attività di Gesù. Ma l’attenzione oggi si deve spostare su Levi (Matteo), un esattore delle tasse, e la sua tempestiva adesione a quello sguardo amico che passa e che si è posato su di lui. Alla sua festa, si contrappone la malignità dei farisei. Sono scandalizzati dai gesti di Gesù che escono dagli schemi della legge! Loro non si considerano bisognosi della salvezza che Gesù reca e si chiudono all’accoglienza di quella gioia che Matteo impara invece a gustare. 

Meditazione

Siamo ancora sulle rive del mare da dove già aveva chiamato i primi quattro discepoli, come abbiamo letto nei giorni scorsi: oggi è ancora il mare la cattedra da cui Gesù va ad incontrare l’uomo e insegna alle folle. Passa, vede Levi, e lo chiama: restiamo subito colpiti dalla decisione di quest’ultimo di seguire uno sconosciuto. Matteo è un esattore delle tasse, mestiere impuro per i Giudei, ma che non gli faceva correre pericoli da parte dei Romani. Il suo mestiere, assieme alle garanzie economiche, gli portava anche il disprezzo e l’isolamento da parte dei suoi compaesani. Come sarà stato lo sguardo di Gesù? Egli non vedeva il peccato di quell’uomo, che forse, proprio mentre lo chiama, sta estorcendo denaro, ma vede la sete di amore e libertà che alberga il cuore di Levi. Perché Gesù agisce così: sana e libera chi è malato, non chi crede di non aver bisogno di Lui. Non si aspetta da noi la perfezione, non vuole discepoli ineccepibili, ma solo accoglienza del dono che vuole farci! Gesù entra anche a casa sua, assieme ad altri peccatori, per mangiare insieme. I farisei non possono capire! Sono anzi scandalizzati da quel Gesù che mangia con i peccatori! Ma è questa la gente che Gesù vuole raggiungere, perché è quella che sa di aver bisogno di perdono, di quello sguardo d’amore che Gesù pone su di loro. Matteo abbandona il suo lavoro, con tutte le sue sicurezze, per seguire un uomo che gli ha solo detto di seguirlo. L’evangelista non ci trasmette nessun dialogo, nessuna parola. Matteo si fida solo di quello sguardo che gli dice quanto lui sia prezioso davanti a Dio, al di là dei suoi peccati. Questo basta! Anche a noi è data la stessa gioia di Levi, se sappiamo ascoltare il nostro bisogno di perdono, di guarigione, di salvezza. 

Preghiera

«Ecco, io getto in te ogni mio pensiero perché io viva, perché io veda le meraviglie della tua legge. Tu conosci la mia stoltezza e tutte le mie malattie. Insegnami a compiere il tuo volere e risanami»(Sant’Agostino, Confessioni, X,68). 

Agire

Come Levi oggi inviterò a tavola con me il Signore Gesù nella figura di una persona che da tempo non sento o non vedo.

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane della Comunità Santi Quattro Coronati a Romatratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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