A San Pietro, la "fattoria a cielo aperto" in onore di Sant'Antonio abate

Celebrata oggi la “Giornata dell’Allevatore”: dopo la messa in Vaticano con il cardinale Comastri, la tradizionale sfilata di cavalli e cavalieri lungo via della Conciliazione

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Come da tradizione in tutta Italia, il 17 gennaio si celebra la “Giornata dell’Allevatore”, una celebrazione a livello nazionale voluta dall’Associazione italiana allevatori in onore alla figura di Sant’Antonio abate, Patrono protettore degli allevatori e degli animali. In Piazza San Pietro è tornata oggi, quindi, per la settima volta consecutiva, la “fattoria a cielo aperto”, ovvero l’esposizione del bestiame in Piazza Pio XII, nella quale verrà proposto uno spaccato dell’allevamento nazionale.

Diversi appuntamenti hanno scandito questo momento di festa aperto a tutti i cittadini e ai turisti della Capitale. Alle 10.30, la Giornata è stata inaugurata dalla Santa Messa celebrata dal cardinale Angelo Comastri, vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano, nella Basilica di San Pietro.

Nell’omelia il porporato ha ricordato “l’altissima testimonianza di fede” di Benedetta Bianchi Porro, giovane scomparsa a 27 anni, il 23 gennaio 1964, dopo atroci sofferenze. L’esempio di questa santa ragazza, ha detto Comastri, ci conferma che “il tesoro più prezioso della vita è la carità” e che “la fede è l’unica luce che abbiamo per leggere e capire il libro della vita”.

Rivolgendosi agli allevatori, il cardinale ha poi affermato: “Quando c’è Dioc’è tutto. Se manca Dio possiamo avere tutto, ma non abbiamo niente”. “Dio è la luce che illumina tutto” ha proseguito, è come andare nella Cappella Sistina a mezzanotte: “Le luci sono spente, eppure la Cappella Sistina è lì ma non vedete niente; è come se non ci fosse nulla. Se manca la luce, il libro della vita è indecifrabile. La luce è soltanto la fede”.

“Nella bella tradizione di famiglia della gente della campagna, della gente che vive a contatto con la creazione trasmettete questi valori! Perché, questi sono i valori, i tesori che dobbiamo trasmettere ai giovani d’oggi”, ha quindi concluso il porporato.

Dopo la funzione in Basilica, lungo tutta via della Conciliazione si è svolta, alle 12, la tradizionale sfilata di cavalli e cavalieri con la partecipazione della Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a Cavallo, culminata con la benedizione solenne di uomini ed animali nella piazza antistante il colonnato.

“Per gli allevatori italiani e per le loro famiglie – ha dichiato in un comunicato il presidente dell’Associazione italiana allevatori (Aia), Pietro Salcuni – la giornata celebrativa del Santo Patrono rappresenta una occasione di festa che si vuole condividere con tutta la cittadinanza, anche per testimoniare il ruolo attivo della categoria all’interno della società, alla quale vuole garantire la salubrità delle produzioni alimentari di origine animale, il benessere del bestiame allevato, il rispetto dell’ambiente”.

Una tradizione, quella riferita a Sant’Antonio abate, fortemente radicata nel mondo contadino e diffusa in tutte le comunità agricole nazionali, alla quale con questa giornata gli allevatori italiani vogliono dare forza e significato particolare con la presenza in Piazza San Pietro, centro mondiale della Cristianità. (S.C.)

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ZENIT Staff

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