Dimenticati di te!

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Lettura

Nel Vangelo di oggi avvertiamo un ritmo incalzante e un susseguirsi di azioni, sia di Gesù come anche dei personaggi che lo circondano. All’Evangelista interessa far notare la completa attenzione che Gesù ha per l’umanità, dimenticandosi delle sue esigenze. C’è solo uno squarcio di quiete: la preghiera, al mattino presto che Egli eleva al Padre. Come faceva a sostenere la pressante richiesta dei suoi, ad avere attenzioni particolari verso tutti, manifestando al tempo stesso serenità e calma? Ecco: la sua relazione con il Padre! 

Meditazione

Siamo alla fine di una giornata molto intensa. Gesù chiama i suoi primi discepoli, poi va in sinagoga ad insegnare, guarisce un indemoniato, si reca a casa di Pietro e guarisce la suocera e molti altri. La sua giornata sembra procedere senza un attimo di sosta, e colpisce la rapidità con cui vengono descritte tutte le azioni. Gesù ci insegna a vivere! Senza risparmiarsi, con sollecitudine, ma sempre senza fretta, con attenzione verso chi ha davanti. L’entrare in casa di Pietro è ad esempio un gesto da cui traspare amicizia, semplicità, come l’avvicinarsi alla suocera e prenderla per mano! Come viviamo, noi, le nostre relazioni? Quanto del nostro tempo doniamo e quanto ce lo teniamo avidamente stretto? Quanta attenzione diamo a chi ci sta intorno? Come viviamo le relazioni con le persone che ci sono più vicine? «I care», diceva don Lorenzo Milani, cioè mi sta a cuore l’uomo. Finché non impareremo che la vita non ci appartiene, perché l’abbiamo ricevuta in dono, e come tale è fatta per essere donata a sua volta, non solo non saremo veri cristiani, ma non saremo nemmeno felici. Non gusteremo la gioia che dà anche la stanchezza di aver contribuito, nel nostro piccolo, a portare Cristo al mondo. E alla fine del brano Cristo ci svela il suo segreto: la relazione col Padre. Lasciare a Dio il primo posto significa riconoscere di essere creature bisognose di Lui e della vita che Lui ci dona. Solo così potremo farci canali per il mondo, senza sosta, come fa Gesù, che ancora una volta ci insegna che Dio è al primo posto, e che il nostro amore per Dio si vede dalla capacità che abbiamo di donarci. E così la preghiera diventa vita e la vita preghiera. «Se non ami il tuo fratello che vedi, come potrai amare Dio che non vedi?» (1Gv 4,20). 

Preghiera

«È veramente giusto lodarti e ringraziarti, Padre Santo… per Cristo tuo servo e nostro redentore. Nella sua vita mortale egli passò beneficando e sanando tutti coloro che erano prigionieri del male. Ancor oggi, come buon samaritano viene accanto a ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito e versa sulle sue ferite l’olio della consolazione e il vino della speranza» (Prefazio comune VIII). 

Agire

Inizierò la lettura di un bel libro di un instancabile santo della carità (san Camillo de Lellis, o san Vincenzo De Paoli…). 

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane della Comunità Santi Quattro Coronati a Romatratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione